Fondazione Varrone: ecco il nuovo cda del presidente Mauro Trilli

Fondazione Varrone: ecco il nuovo cda del presidente Mauro Trilli
di Massimo Cavoli
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Venerdì 8 Aprile 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 18:58

RIETI - Le ultime incertezze, legate a qualche scelta, sono state superate e il nuovo cda della Fondazione Varrone sarà operativo tra qualche settimana, dopo l’approvazione del bilancio prevista entro la fine di aprile. Al futuro presidente in pectore, l’architetto Mauro Trilli, e al suo vice designato, l’imprenditore Luigi Manzara, si affiancheranno altri cinque membri, i cui nomi circolanti già da tempo hanno trovato conferma definitiva dopo il ritiro, più o meno “spontaneo” determinato dalla mancanza di voti o da veti incrociati, di altri candidati che puntavano alla presidenza oppure a una poltrona in consiglio.

I retroscena raccontano di scontri, anche accesi, tra chi ha partecipato alle trattative, restandone in qualche caso escluso, perché un posto in Fondazione è quanto di meglio possa offrire la città, considerata la carenza di offerta che arriva dalle altre istituzioni locali, ormai in declino in quanto a visibilità e prestigio degli incarichi.

Le scelte. A Palazzo Crispolti entreranno volti conosciuti del panorama provinciale, a partire dal medico Mario Santarelli, 66 anni, una lunga esperienza professionale maturata nel campo della radiologia oncologica (ha diretto per anni il reparto dell’ospedale de Lellis), dove ha collezionato numerosi incarichi a livello nazionale e regionale, per passare a un altro camice bianco, il cardiologo Carlo Bock, 48 anni, dirigente medico del reparto di Ecodinamica dell’ospedale di Terni, proseguendo poi con l’avvocato Antonio Perelli, 57 anni, esponente politico del centrodestra, in passato già candidato sindaco e al Senato, che in Cda entrerà in rappresentanza del Comune di Rieti, e la dirigente scolastica Maria Rita Pitoni, 62 anni, attiva nel volontariato e con un lungo elenco di esperienze maturate all’estero con la Croce rossa italiana.

Novità assoluta per i reatini sarà, invece, la ricercatrice dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio nazionale delle ricerche, Lucia Alberti, di 59 anni. È archeologa e dirige varie missioni all’estero, in Grecia e in Montenegro, dove si occupa anche di progetti di valorizzazione del patrimonio culturale.

Originaria della Toscana, si è trasferita in Sabina, ormai più di quindici anni fa, quando la sua sede lavorativa è divenuta il Consiglio nazionale delle ricerche di Montelibretti. E in Sabina, a Poggio Mirteto, si è sposata. Appassionata di musica, ha organizzato la rassegna Cantantibus Organis che è iniziata ieri, e si prolungherà fino al 5 maggio presso l’ex chiesa di San Giorgio, dove si esibiranno organisti di fama internazionale. I giochi, dunque, sembrerebbero fatti (il condizionale è sempre d’obbligo in certi casi).

Il dopo Antonio D’Onofrio, ma solo sulla carta visto che il presidente in uscita resterà legato alla Fondazione come massimo rappresentante del Consorzio Sabina universitas, ha cominciato a muovere i primi passi, in attesa del via ufficiale.

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