La Fiera del peperoncino torna in centro storico, addio ex Zuccherificio

La Fiera del peperoncino torna in centro storico, addio ex Zuccherificio
di Giacomo Cavoli
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Mercoledì 18 Agosto 2021, 22:10

RIETI - La Fiera mondiale del Peperoncino potrebbe tornare a svolgersi in centro storico, nonostante il progetto di allestimento e la bonifica già avviata all’ex Zuccherificio di viale Maraini? E’ l’ipotesi che si sta facendo sempre più spazio nelle ultime ore e che, nero su bianco, è stata discussa anche nel corso del tavolo tecnico convocato martedì in Prefettura.

A fine luglio, l’ex Zuccherificio era stato annunciato dal comitato organizzatore come sede di “Rieti Cuore Piccante” dopo l’introduzione delle ultime norme anti-Covid, compreso l’obbligo di controllo del green pass anche per eventi di questo genere, normativa che una struttura come l’ex sito industriale avrebbe consentito di rispettare in pieno. 
Ora però, alla luce delle nuove linee guida governative e sulla scia dei modelli organizzativi adottati già per eventi analoghi in altre città italiane, si coltiva l’ipotesi che la decima edizione del Peperoncino possa tornare a casa, in centro storico. 

L’ok del Comune. Il primo a confermarlo è il vicesindaco Daniele Sinibaldi: «Sì, è vero, il Comune di Rieti sta lavorando all’ipotesi del ritorno della Fiera in centro – spiega Sinibaldi - Nel tavolo convocato in Prefettura abbiamo fatto il punto soprattutto sulla logistica, perché il tema principale è ovviamente quello del dover mettere in sicurezza le pratiche di controllo del green pass.

Ma come amministrazione abbiamo dato massima disponibilità e supporto al comitato organizzatore a favore dell’ipotesi di riportare la Fiera in centro, perché sarebbe un segnale importante sia per il commercio che per il turismo. Seppur ci saranno da mettere in campo delle accortezze o degli sforzi maggiori, saremo disponibili a fare la nostra parte. Stamane (ieri, ndr) – prosegue Sinibaldi - ci sono pervenuti i nuovi piani di sicurezza che il comitato organizzatore sta redigendo nell’ipotesi di riportare la Fiera in centro storico e forse l’ok da parte delle autorità potrebbe arrivare già entro questa settimana». 

Da dove arriva l’apertura alla possibilità del centro storico?
«Dal fatto che il governo ha pubblicato un elenco di domande e risposte in merito anche all’organizzazione di eventi come la Fiera. Sono delle linee guida interpretative e non fonti normative ma, ad esempio, indicano che la responsabilità del possesso o meno del green pass all’interno di una manifestazione viene trasferita dall’organizzatore al singolo possessore. Pertanto, se una persona ne è sprovvista, non sarà l’organizzatore a risponderne. Certo, permane obbligo di esibirlo e di evitare assembramenti e dunque sarà necessario un punto di accesso controllato, ma questo semplificherebbe di molto la gestione della Fiera». 

Gli organizzatori. Livio Rositani, presidente del comitato organizzatore della Fiera del Peperoncino, per ora non si sbilancia: «Al momento non posso rilasciare alcuna dichiarazione, anche per rispetto nei confronti di coloro che sono impegnati nella realizzazione della Fiera. Quello che però posso dire è che stiamo valutando tutte le ipotesi per far sì che la manifestazione si possa svolgere in centro storico. E’ chiaro che l’ex Zuccherificio è un’opzione B: la Fiera nasce in centro storico e l’apporto economico che potrebbe avere lì sarebbe importante. Allo Zuccherificio quest’apporto si ridurrebbe e questo mi dispiacerebbe molto. Quel che è certo è che, alla base, c’è comunque la volontà di dare vita alla Fiera». 

E la bonifica già avviata all’ex Zuccherificio? 
«Si tratta veramente di pochi soldi – conclude Rositani - All’incirca duemila euro che di certo, anche se già spesi, non pregiudicherebbero il ritorno della Fiera in centro». 
Memori però di quanto accaduto lo scorso giugno, quando la processione motorizzata di Sant’Antonio sembrava ormai ad un passo dal sì prima della doccia fredda comunicata dalla Prefettura cinque giorni prima della manifestazione, adesso la prudenza diventa d’obbligo. Aspettiamo.

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