"Posto occupato": anche in chiesa l'iniziativa per non dimenticare le donne vittime di violenza

"Posto occupato": anche in chiesa l'iniziativa per non dimenticare le donne vittime di violenza
di Daniela Melone
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Domenica 8 Marzo 2020, 09:33
Nella chiesa di Santa Barbara in Agro, questa mattina, i fedeli hanno trovato un banco vuoto sul quale spicca una scritta, in cui si spiega che il posto è riservato al ricordo delle donne vittime di violenza. Non porta il nome di un virus, ma il femminicidio è un’emergenza altrettanto allarmante sulla quale, ancora una volta, l’associazione Angelita invita a riflettere. Lo fa attraverso “Posto Occupato”, iniziativa nazionale lanciata sette anni fa. «Si tratta di un gesto concreto - spiega la presidente Silena D’Angeli - per non dimenticare tutte le donne vittime di violenza, alle quali viene riservato un posto, a ricordo futuro di quella assenza».

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L’iniziativa entra questa domenica anche in chiesa, grazie alla collaborazione con la Diocesi di Rieti.
«Abbiamo chiesto anche alla Chiesa di dare un segnale – spiega la D’Angeli – Il vescovo ha ricevuto una delegazione dell’associazione ed è stata individuata una chiesa, quella di Santa Barbara a Chiesa Nuova, dove questa domenica un posto resterà vuoto per ricordare le vittime dei femminicidi. Il vescovo ha anche firmato il lenzuolo sospeso, che avremmo dovuto presentare alla città in queste ore. Vogliamo ricordare così l’otto marzo – aggiunge D’Angeli – In un periodo in cui non mancano le violenze, soprattutto di tipo psicologico e sembra essere tornati indietro con il sessismo nei posti di lavoro, con le differenze di retribuzione e carriere tra uomini e donne, nonostante gli stessi livelli di istruzione. Avevamo chiesto un segnale alla Chiesa, che lo ha dato, torneremo poi sul tema anche con il lenzuolo sospeso, ricamato da studenti, imprenditori, aziende, associazioni. Ognuno ha lasciato il proprio nome e il tour, dopo lo stop per contenere la diffusione del Coronavirus, si concluderà nei prossimi giorni con una tappa dedicata agli amministratori locali».

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«Avevamo ingenuamente ritenuto di aver raggiunto la parità dei sessi – ha commentato il vescovo di Rieti monsignor Pompili -  In realtà, c'è un retaggio patriarcale che non riesce ad essere superato. La violenza sulle donne è ahimè soltanto la punta dell'iceberg di una irrisolta relazione che a torto si considera superflua ed è invece all'origine della diversità umana. Ecco perché ancora oggi siamo di fronte ad una società unisex e non invece plurale. Ma la sensibilità sta crescendo grazie alle donne e agli uomini, che sono pur sempre figli delle donne».
«In questo momento di sospensione – commenta don Fabrizio Borrello, parroco di Santa Barbara in Agro – Vogliamo lanciare un messaggio silenzioso, attraverso questa installazione che può comunque comunicare molto. Spero che il messaggio non passi inosservato, sarà importante ribadire il no ad ogni tipo di violenza, in particolare contro le donne». Per contattare l’associazione Angelita è a disposizione il numero di telefono 377- 6979654.
 
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