RIETI - La Pro loco di Fara Sabina c’è ma non si vede. Si sa chi è il presidente da una foto che gira sul web. Si sa che c’è un direttivo, ma non come sia composto. Non c’è un sito o una pagina social dove attingere informazioni, né ci sono tesserati. In più se si clicca sul sito ufficiale dell’Unpli (Unione nazionale pro loco d’Italia), l’unica pro loco di Fara Sabina che risulta è quella, ormai chiusa da tempo, presieduta da Francesco Simonetti. In più sempre sul sito dell’Unpli, si legge che per dare vita a una pro loco è indispensabile «creare un comitato promotore che pubblicizzerà nelle forme più opportune (articoli su giornali locali, manifesti, locandine) l’intenzione di costituire una pro loco nel paese. Nel contempo verrà aperto il tesseramento all’associazione che dovrà essere libero a tutti. Dopo che sarà passato un ragionevole lasso di tempo dal momento della pubblicizzazione dell’idea di far nascere una pro loco e si sarà raggiunto un numero di soci soddisfacente (30/50 possono essere sufficienti)».
Da lì poi l’assemblea costituente, l’elezione del presidente, del direttivo, le cariche e così via. Passaggi dei quali, ad oggi, nelle frazioni del comune poco o nulla si sa. Che stesse per ricostituirsi si era capito due mesi fa, quando ne ha parlato per la prima volta in consiglio comunale, la consigliera Paola Trambusti (in Provincia delegata a Cultura e Turismo) rispondendo a un’interpellanza presentata da FaraMerita. L’opposizione guidata da Vincenzo Mazzeo chiedeva notizie, domandando se l’amministrazione comunale fosse a conoscenza di iniziative per ricostituirla.
«Un gruppo promotore – aveva detto Trambusti - si è ricostituito ed ha affrontato tutto l’iter burocratico che, da quello che so, parlando con il presidente dell’Unpli, non è semplice.
La commissione fino ad oggi non è stata mai convocata, in compenso la pro loco di Fara Sabina ha già fatto la sua uscita pubblica. Era il 21 maggio in Provincia. In un incontro su associazionismo e rilancio del territorio, a rappresentare la pro loco accanto alla consigliera Trambusti, c’era Annita Giuliani, membro, fino a prova contraria, del gruppo politico “Il Ponte”.