Rieti, per l'antenna di Borgo Quinzio
il comitato di cittadini chiede
tavolo con il Comune e Tim

Rieti, per l'antenna di Borgo Quinzio il comitato di cittadini chiede tavolo con il Comune e Tim
di Raffaella Di Claudio
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Venerdì 30 Marzo 2018, 17:17 - Ultimo aggiornamento: 17:18
RIETI - Sull’antenna di Borgo Quinzio, i cittadini chiedono di aprire un tavolo di confronto con il Comune di Fara Sabina e la Tim, per ottenerne la rimozione. E' il primo atto compiuto dal comitato “di difesa dall’inquinamento elettromagnetico di Borgo Quinzio e Corese Terra”, nato dopo l’installazione del ripetitore di telefonia mobile in via Borgonuovo, sul terreno di proprietà dell’ex consigliere di centrodestra Massimo Quinzi.

L’installazione è avvenuta alla fine di gennaio, senza che i cittadini venissero anticipatamente informati dell’iniziativa, autorizzata a novembre 2017. Per questo, ora i residenti chiedono all’Amministrazione di esporsi e lavorare a soluzioni condivise.

LA POSIZIONE DEI CITTADINI
«Considerando che attualmente non esiste una verità scientifica che accerti in modo incontrovertibile gli effetti nocivi sulla salute, né al contrario l’innocuità delle radiazioni elettromagnetiche generate da antenne o ripetitori sul lungo periodo – spiegano, a nome dei membri del comitato, il presidente Andrea Ciocca, il vice Davide Fantilli e il segretario Maria Benigni - i cittadini si sarebbero aspettati quantomeno il rispetto di un principio generale di precauzione che preservasse, in una porzione di territorio ricca di aree verdi isolate, quantomeno abitazioni e scuole.

Scopo specifico del comitato, che è dichiaratamente apolitico, è sottrarre i residenti nelle frazioni di Corese Terra e Borgo Quinzio agli effetti potenzialmente dannosi per la salute riconducibili alle radiazioni elettromagnetiche prodotte dall’antenna della Tim spa ubicata al confine tra le due frazioni, in via Borgonuovo all’altezza del fontanile, mediante la sua radicale eliminazione o lo spostamento in altra area non vicina né a immobili residenziali né a scuole o asili. Al di là della legittimità legale dell'installazione, i componenti del comitato – concludono Ciocca, Fantilli e Benigni - ritengono che l'adozione prioritaria di un regolamento comunale sulla collocazione delle antenne avrebbe assunto un ruolo cruciale e che, a fatto compiuto, sia ora opportuno un confronto trasparente sul tema, in cui anche l'Amministrazione comunale si esponga, collaborando alla strutturazione di possibili soluzioni».
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