Donna dà fuoco al marito a Rieti: prima ha fatto uscire i figli, poi lo ha cosparso di benzina

Donna dà fuoco al marito a Rieti: prima ha fatto uscire i figli, poi lo ha cosparso di benzina
di Luca Brugnara
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Mercoledì 27 Novembre 2019, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 16:39

RIETI La moglie esce di casa dopo un violento litigio e risale con un contenitore di benzina, la getta sul marito e dà fuoco con un accendino. Nell'appartamento scoppia un incendio e c'è una esplosione. È morto così, carbonizzato e tra le urla ascoltate dai vicini, Valerio Amadio, 44 anni, a Rieti, nel tranquillo quartiere di Campomoro. Ad appiccare le fiamme la moglie, Braulina Cozzula, 42 anni, italiana di origine brasiliana, ora ricoverata in gravissime condizioni, con ustioni sul 50 per cento del corpo, all'ospedale Sant'Eugenio di Roma: per lei, piantonata nel nosocomio, è scattato l'arresto e la Procura di Rieti ha aperto un fascicolo per omicidio volontario aggravato. A rendere ancora più drammatica una vicenda che ha scosso la città, la presenza dei due figli, di 7 e 15 anni, che sono stati allontanati poco prima della tragedia, che hanno comunque vissuto in diretta e a pochi metri.

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LA RICOSTRUZIONE
Il fatto è avvenuto nella tarda serata di lunedì. Peraltro, per una drammatica coincidenza, è la giornata contro la violenza di genere, troppo spesso donne. Sono da poco passate le 22.15, quando nell'appartamento, al terzo piano del civico 8 di via Alviero Dionigi, scoppia un litigio tra la coppia. Uno dei tanti, tra persone che vengono descritte dai vicini come sì, litigiose, ma comunque riservate ed educate. Precedenti rapporti con figli alle spalle per lei, un legame difficile, ma che da agosto sembrava essersi rinsaldato. Valerio lavora nel reparto ortofrutta di un supermercato Carrefour, al centro Aliante a Rieti. Nei mesi scorsi era andato nella casa a Poggio Bustone, per poi tornare a Rieti. L'uomo è nipote del vescovo marchigiano Francesco Amadio, alla guida della Diocesi di Rieti tra il 1980 e il 1989. A un certo punto, la donna esce di casa, con uno dei due figli. Trascorre del tempo e l'uomo, preoccupato, contatta i carabinieri, temendo che la moglie volesse allontanarsi con il bambino. Ma dopo un po' la donna rientra: a quanto ricostruito fin qui (non è stato ancora possibile interrogare la donna per le gravi condizioni di salute), stava per mettere in atto un gesto drammatico. Chiusa la porta e allontanati i figli, Braulina getta del combustibile - con ogni probabilità benzina - sul compagno e con un accendino appicca il fuoco. Nell'appartamento divampa un incendio e si sente una esplosione, probabilmente i vetri che vanno in frantumi. Ma, soprattutto, si ascoltano le urla dell'uomo, che sta bruciando vivo. Pochi secondi, forse minuti. I vicini chiamano i soccorsi. Sul posto arrivano vigili del fuoco, ambulanza del 118, polizia e carabinieri. Valerio viene trovato supino nel salone, purtroppo ormai senza vita. Braulina, investita anch'essa dalle fiamme, ha provato a fuggire per poi perdere i sensi una volta raggiunto l'ingresso dello stabile.
 

 


LE INDAGINI
Il palazzo, con diversi appartamenti sfitti, è stato evacuato a titolo precauzionale. All'arrivo dei vigili del fuoco, fiamme e una densa e altissima colonna di fumo nero fuoriuscivano dalla porta-finestra della sala, andata interamente distrutta. Sul posto è arrivato anche il sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti. Saranno adesso i rilievi e le investigazioni tecniche e scientifiche, nonché le analisi chimiche e biologiche condotte dalla Polizia scientifica, unitamente all'esame autoptico disposto sulla salma, a stabilire come la donna abbia agito, se il gesto fosse premeditato. Gli abitanti del quartiere ricordano il boato, i vetri in frantumi prima delle fiamme. «Sembrava quello di un terremoto».

(hanno collaborato Giacomo Cavoli e Emanuele Faraone)
 

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