RIETI - L’Inghilterra è lontana e gli oltre 18 mila contagi della variante “Delta” registrati ieri nell’isola non devono spaventare. Ma la nuova impennata di positivi e, più in generale, quel che sta accadendo oltre Manica, sono fattori che non devono restare inascoltati. Niente panico, ma attenzione sì. Un campanello d’allarme risuonato anche a Rieti con l’Asl della dg Marinella D’Innocenzo che ha subito allertato tutte le sentinelle.
Anche alla luce delle parole dell’assessore regionale Alessio D’Amato che, in merito ai nuovi contagi da variante Delta, è stato categorico: «Da lunedì iniziamo a sequenziare tutti i tamponi positivi.
I timori dell'assessore D'Amato. «Sono preoccupato. La Delta, lo abbiamo visto in Inghilterra e Spagna, provoca un aumento repentino dei casi. Godremo di questo basso numero di positivi ancora per un po’ - spiega l’assessore regionale alla Sanità - ma la variante è destinata a diventare dominante, per questo bisogna agire adesso per fare in modo di contenerla il più possibile. L’obiettivo è arrivare ad analizzare il 100 per cento dei tamponi positivi, contro il 10-12 per cento di oggi. Al momento, sono stati coinvolti Spallanzani, Gemelli, Ifo, Policlinico Tor Vergata, Umberto I, Istituto Zooprofilattico che hanno a disposizione macchinari innovativi che permettono di fare il lavoro in modo rapido. E poi dobbiamo correre per completare le seconde dosi».
La campagna. Un obiettivo, quello del completamento delle seconde dosi, ripeto al quale la corssa della Asl di Rieti non sembra conoscere soste. Ieri sono state superate le 120 mila dosi di vaccino anti-covid19 somministrate sul territorio della provincia, toccando quota 120 mila e 339. In prima dose il numero di somministrazioni sale a 78 mila 119, di cui 57 mila e 888 Pfizer, 16 mila e 297 AstraZeneca, 2 mila e 708 Moderna, mille e 226 Johnson&Johnson. Le seconde dosi somministrate sono invece 42.220 di cui 35 mila e 936 Pfizer, 5 mila e 402 AstraZeneca, 882 Moderna.