Covid e Capodanno: tante le disdette, alcuni ristoranti restano chiusi e in città niente fuochi pirotecnici

Covid e Capodanno: tante le disdette, alcuni ristoranti restano chiusi e in città niente fuochi pirotecnici
di Sabrina Vecchi
4 Minuti di Lettura
Giovedì 30 Dicembre 2021, 00:10

RIETI - «La situazione è buia, questa strategia di terrore del Governo che non vuole farci chiudere per non darci i ristori sta portando questi risultati»: a parlare è Elia Grillotti, presidente dalla Fipe Lazio Nord Rieti-Viterbo. In vista del cenone di fine anno e con il boom dei contagi da Covid registrato negli ultimi giorni, molte le persone che hanno rinunciato al consueto appuntamento di festa per salutare l’anno nuovo. Male anche gli asporti, secondo Grillotti scesi a Natale di circa l’80 per cento: «Forse, le persone, perché rimaste in poche attorno alla tavola, hanno preferito cucinare. Gli asporti di solito si preferiscono in caso di commensali che raggiungono la dozzina o più, per non accollarsi l’onere di cucinare in grandi quantità».

Tante le disdette. Annullate quasi del tutto le cene aziendali e piovono disdette dell’ultimo minuto. «Da almeno quattro o cinque giorni il telefono non squilla più - dice il titolare del ristorante “Checco al Calice d’Oro” - le prenotazioni si sono fermate a metà ma non sono state disdette: noi abbiamo proposto il consueto pacchetto incluso di pernotto in hotel».

Locale al completo per il ristorante “La Trota” di Rivodutri, con prenotazioni da parte degli affezionati clienti della cucina stellata: «Abbiamo il nostro zoccolo di clienti che non si aspettano balli o musica, ma solo un pasto e un vino d’eccellenza. Quest’anno proponiamo pesce gatto, persico, anguilla, ma anche un ottimo cotechino con lenticchie per rispettare la tradizione. Tutto nel giusto distanziamento: circa quindi giorni fa sono state registrate parecchie disdette, ma abbiamo sempre lavorato, con una leggera flessione nell’ultimo periodo». 

Niente balli. Da “Papilla” duplice scelta per i clienti: cenone e menù d’asporto, a prezzi diversi. «Quest’anno abbiamo pensato a un Capodanno con due alternative, per accontentare tutti visto il momento - dice il titolare - ma la situazione è incerta anche perché sono molti quelli che non hanno capito che per super Green pass si intende essere vaccinati e non tamponati, c’è molta disinformazione». In quanto a balli, balletti e trenini samba con lingue di Menelik - nel caso ne abbiate nostalgia - anche quest’anno si vive di ricordi: «Metteremo una musica d’ascolto in sottofondo - dicono da Papilla - ma abbiamo comunicato alla clientela che non è possibile alzarsi dal tavolo per ballare o altro, altrimenti saremo costretti a togliere anche quella». Scelta radicale quella fatta al ristorante “La Foresta”: «A malincuore, ma abbiamo preferito evitare il cenone di fine anno, perché il momento che stiamo vivendo non ci permette di essere tranquilli. Pensiamo sia meglio fare un passo indietro e rimandare i festeggiamenti del 2022 al primo gennaio, quando saremo aperti a pranzo».

Fuochi pirici vietati in città. Sentimenti contrastanti in città in vista della chiusura di questo 2021 segnato dal Covid: preoccupazione ma anche la giusta voglia di fare un po’ di festa per scrollarsi di dosso timori e tristezza. Si sceglie prevalentemente di stare tra pochissimi in coppia o in famiglia, magari previo tampone rapido di controllo per stare più tranquilli, soprattutto se in casa ci sono bambini.

Niente ballo e niente fuochi pirotecnici vietati dalla Questura, non si rinuncia però a una buona bottiglia da stappare, a giudicare dalle vendite di spumante in enoteche e supermercati. Per il cenone si attendono tempi migliori e i ristoranti soffrono, ma forse è Elia Grillotti a lanciare scherzosamente il nuovo businnes: «Bisognerebbe vendere panini gourmet alle file dei drive in, sai che incassi!». Ma vista la perdita di gusto e olfatto causata dal virus, c’è poco da credere che l’idea risulti positiva. Almeno lei.

© RIPRODUZIONE RISERVATA