Coronavirus: decimati i dipendenti comunali, chiuso il settore demografico. Tanti i vigili urbani positivi

Coronavirus: decimati i dipendenti comunali, chiuso il settore demografico. Tanti i vigili urbani positivi
di Giacomo Cavoli
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Sabato 21 Novembre 2020, 00:10

RIETI - Il Comune di Rieti semi-paralizzato dai contagi Covid. Dopo il virus informatico che a inizio settembre aveva bloccato per diversi giorni l’intero sistema telematico dell’ente, ora ad ingolfare di nuovo la macchina amministrativa è purtroppo il ben più temibile coronavirus, che sta costringendo Palazzo di Città a doversi affannosamente muovere in uno scenario dove i contagi hanno bloccato un intero settore e si sono sparsi a macchia di leopardo fra diversi dei restanti, tra i quali, in maniera consistente, anche all’interno della polizia municipale. A divulgare pubblicamente la notizia del proprio caso di contagio, fortunatamente senza gravi sintomi, nei giorni scorsi era stato anche lo stesso assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Emili. 

I settori colpiti. Il settore più colpito di tutti è però senz’altro quello dei servizi demografici, comprendenti anche stato civile e anagrafe: fino a ieri, infatti, gli uffici del primo piano di Palazzo di Città risultavano chiusi e con un cartello affisso alla porta ad indicare le operazioni di sanificazione in corso.

Contagi che hanno colpito l’intero settore, mettendolo ko e creando disagi anche nell’ufficio anagrafe aperto al pubblico sotto gli archi del Comune, di fronte al quale nei giorni passati si sono spesso create vistose file causate dalla mancanza del personale contagiato.

Ma anche negli altri piani e nelle sezioni distaccate del Comune la situazione non va tanto meglio: le Attività Produttive hanno registrato un caso di contagio e persino i Servizi sociali accusano il colpo, nella sede di viale Morroni condivisa insieme all’Urbanistica. In difficoltà anche la sede della polizia municipale a via della Foresta, dove fra gli agenti sarebbero diversi i casi di malattia, rallentando così la normale operatività del corpo. 

Le polemiche. Solo pochi giorni fa, erano state le stesse sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil Funzione pubblica a scagliarsi contro la gestione dei rapporti con i dipendenti del Comune, scrivendo di non aver ricevuto «riscontro neanche alle continue richieste di conoscere le misure di sicurezza adottate per la prevenzione del Covid, nonché lo stato di applicazione dello smart working come imposto dalle normative nazionali. Misure necessarie per ridurre i contagi dal virus» e che «queste situazioni determinano grande insoddisfazione nei dipendenti del Comune di Rieti». Insoddisfazione che riguarda in parte anche lo stato di digitalizzazione dell’ente, con i dipendenti che lamentano la mancata attivazione di alcune procedure telematiche che avrebbero potuto ridurre le file davanti agli uffici comunali e quindi il rischio di contagio.

A Il Messaggero risponde il vice sindaco Daniele Sinibaldi: «Purtroppo, la situazione è la stessa ovunque ed è normale che possano verificarsi dei casi di contagio – spiega il vicesindaco Sinibaldi – Ma il Comune ha messo in atto tutte le procedure di contingentamento e prevenzione indicate dalle normative nazionali. Si sta operando anche per completare la digitalizzazione di tutti i servizi dell’ente, un processo lungo e articolato su cui abbiamo già raggiunto dei risultati e contiamo di raggiungerne altri. E’ evidente però che, in questa situazione, più servizi da remoto ci sono e meglio è, ma è anche vero che ci sono molte persone, spesso i più anziani, che non possiedono competenze informatiche e preferiscono il supporto dell’ufficio aperto al pubblico».

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