Coronavirus, il sindaco di Fara Sabina: «Prelievi
su stipendi di statali e pensionati oltre 1500 euro,
incluso il mio, per gli autonomi». Dibattito infuocato

Davide Basilicata
di Raffaella Di Claudio
3 Minuti di Lettura
Sabato 2 Maggio 2020, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 12:15
RIETI - Coronavirus. Se il suo intento era quello di far discutere, il sindaco di Fara Sabina Davide Basilicata, l’ha raggiunto. Al contrario, se voleva che la sua proposta venisse accolta senza remore dalla popolazione, specie quella dei commercianti e titolari di partite iva, l’esito non è stato centrato.

La proposta
Nella giornata dedicata alla festa dei lavoratori ai tempi della pandemia il dibattito politico si è spostato sulla bacheca Facebook di Basilicata dalla quale il primo cittadino lancia l’idea di “un trasferimento temporaneo di reddito che deve interessare tutti gli stipendi pubblici e le pensioni che superano mille e cinquecento euro netti mensili. Compreso il mio. Un taglio orizzontale, per 6 mesi, per un valore di 10 miliardi dalle pensioni e 15 dagli stipendi pubblici. Una cifra che coprirà sia il sostegno al reddito per due-tre mesi ai 6 milioni di autonomi, parametrando l’importo alla loro ultima dichiarazione dei redditi, sia l’erogazione di altre misure quali bonus da 1000 euro mensili esentasse per il milione di lavoratori della logistica, della sanità, della distribuzione che oggi si trovano in prima linea”, chiedendo ai cittadini di aiutarlo a “diffonderla alle massime autorità istituzionali del Paese”.
Il concetto punta a fare in modo che “lo stato mette un tetto a mille e cinquecento euro netti mensili alle pensioni e agli stipendi pubblici per sei mesi. I soldi che risparmia saranno girati direttamente sui conti correnti delle partita iva, parametrando gli importi sulla loro ultima dichiarazione dei redditi. È un modo drastico ma rapido che permette immediata liquidità nelle tasche degli autonomi”. 

Le contrarietà
Insomma per sei mesi tutti a mille e cinquecento euro. Apriti cielo, decine di scontenti: dagli statali ai pensionati fino anche ad alcuni dei destinatari del provvedimento. Quei commercianti, ad esempio, che voleva sostenere. Basta soffermarsi sullo sfogo, anche questo rigorosamente in diretta Facebook, di una esercente che con vigore ha rispedito al mittente “l’elemosina degli statali o dei pensionati che ha il solo obiettivo di scatenare un guerra fra poveri”.
“E chi ha mutui? Chi deve sfamare una famiglia di quattro persone? chi ha impegni da rispettare? Pensate che mille e cinquecento euro siano tanti”? Sono solo alcune delle domande che si rincorrono. Il primo cittadino si affretta a chiarire che “il 90% di statali e pensionati non raggiunge quella cifra e che quindi non verrà toccato dalla proposta, a differenza di chi, come me, ha uno stipendio più alto”.
Sotto al post del sindaco che a tarda serata si è messo a rispondere uno ad uno tentando di chiarire la sua iniziativa, si sono affollati tantissimi cittadini. In molti si sono schierati contro l’idea di Basilicata, altri hanno espresso scetticismo, altri favore.

La politica
Tra i contrari non sono mancati i suoi colleghi di maggioranza. Simone Fratini (FdI) con il fare sibillino che lo contraddistingue ha temuto “una guerra fra poveracci”. Salvo poi essere più esplicito sulla propria bacheca dalla quale sostiene “che sono temi delicati che andrebbero discussi a voce magari in un consiglio comunale che, ahimè, sono cinque mesi che non abbiamo il piacere di condividere con te”. Fabio Bertini (Lega), al solito è entrato a gamba tesa: “Credo che prima di farsi grandi con gli stipendi degli altri bisognerebbe anche metterci qualcosa del proprio. In tutti questi anni da consigliere non ti ho mai visto rinunciare ad una minimissima parte dei tuoi emolumenti. Al contrario di chi magari percepiva solamente i gettoni di presenza. Quindi per cortesia taci che é meglio!
Scetticismi anche da parte della minoranza con Danilo Maestri di Fara bene comune che: “Mi sento di non condividere il suo appello nel momento in cui lei è il primo ad “avventurarsi in banalità” definendo 6 mln di autonomi “ridotti alla fame”. Mi permetto di lasciare qui la mia personale idea che riguarda il taglio degli stipendi della pubblica amministrazione ma non indistintamente di tutti i dipendenti ma soltanto di quelle categorie dirigenziali (che come ben sa sono tantissimi e con stipendi da capogiro) e di tutta la classe politica di ogni ordine e grado! Sul capitolo pensioni dovrebbero contribuire al trasferimento tutti quei baby pensionati (fortunati nel passato ad aver sfruttato una legge iniqua!) e pensionati d’oro della politica, delle banche e delle partecipate statali”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA