Coop Risparmio 76: cinque ex figure apicali
indagate per truffa e appropriazione indebita
Avvisi per Martellucci, Scacciafratte e Rigliani

Coop Risparmio 76: cinque ex figure apicali indagate per truffa e appropriazione indebita Avvisi per Martellucci, Scacciafratte e Rigliani
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Martedì 26 Agosto 2014, 13:59 - Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 14:33
RIETI - I militari del comando provinciale di Rieti, nell'ambito dell'attivit volta al contrasto di illeciti fiscali e societari, hanno portato alla luce un caso di appropriazione indebita e truffa. La vicenda è quella realtiva al fallimento della Coop Risparmio 76. Le indagini erano state avviate a seguito delle numerose denunce sporte alla procura della Repubblica di Rieti da dipendenti e soci dell'impresa reatina operante nel settore alimentare attraverso numerosi supermercati.



La Procura aveva quindi delegato al nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza di Rieti i necessari

approfondimenti, al fine di ricostruire la vita societaria della medesima fino alla cessazione della sua attività a seguito di una profonda crisi finanziaria.



Nel corso delle investigazioni i finanzieri, con l'ausilio degli accertamenti bancari, hanno acquisito elementi nei confronti degli amministratori dell'impresa per il reato di appropriazione indebita delle somme riferibili alle quote stipendiali ed alle indennità connesse (prestito sociale, tfr, cessioni del quinto) e per truffa.



In particolare veniva accertato che le figure apicali della società, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, si erano appropriati di ingenti somme di denaro ammontanti al oltre 2,5 milioni di euro, di cui avevano il possesso in ragione delle mansioni loro affidatigli, arrecando un danno patrimoniale di rilevante gravità per i rispettivi soci lavoratori e prestatori, parte di quest'ultimi, oltretutto, raggirati e truffati in quanto tenuto loro nascosto il reale stato di dissesto finanziario dell'impresa.



Sono in corso ulteriori attività volte all'accertamento e alla successiva contestazione di violazioni in materia di «antiriciclaggio» nei confronti sia di persone fisiche che di intermediari finanziari.



GLI INDAGATI

Raggiunti da un avviso di garazia della procura della Repubblica sono Giuseppe Martellucci, patron indiscusso della Coop 76 ed esponente di spicco dei Ds prima e del Pd adesso, Sergio Rigliani, che ne aveva avuto la presidenza della Coop Risparmio 76, e Pierlorenzo Scacciafratte, a lungo consigliere comunale dei Ds e poi del Pd, ultimo responsabile amministrativo della coop.

Le altre due persone indagate - Alessandro Toniolli e Daniele Carloni - sone definite dagli investigatori «persone di secondo livello, coinvolte nell'inchiesta per aver firmato of occupato, in alcuni momenti della storia della Coop 76, alcuni ruoli nell'organigramma della cooperativa».



LA DIFESA

«L’imputazione formulata dalla procura non ha nulla a che vedere con reati di natura societaria o fallimentare. Le indagini, partite da un’ipotesi di bancarotta fraudolenta, in corso di svolgimento si sono ridimensionate ad appropriazione indebita e truffa», spiegano gli avvocati Pietro e Italo Carotti che tutelano e difendono quattro dei cinque indagati (Martellucci, Scasciafratte, Rigliani e Toniolli). «Teniamo poi a sottolineare - aggiungono - che la contestazione di appropriazione indebita non è riferibile a scopi personali. Non è mai stata contestata distrazione di soldi in favore degli indagati. Possiamo parlare solo di gestione superficiale dei bilanci».
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