La nuova giunta targata Sinibaldi avrà nove assessori. Ecco i primi nomi che vengono dati per sicuri

La nuova giunta targata Sinibaldi avrà nove assessori. Ecco i primi nomi che vengono dati per sicuri
di Giacomo Cavoli
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Martedì 21 Giugno 2022, 00:10

RIETI - Calcolare i consiglieri eletti nell’assise comunale è facile: in base ai seggi espressi da ciascun partito o lista civica, chi prende più voti occupa i posti previsti. Meno intuitivo sarà invece ora disegnare la giunta che, nei prossimi cinque anni, dovrà affiancare Daniele Sinibaldi nel ruolo da sindaco. Ieri mattina, a margine del passaggio di fascia tricolore con Antonio Cicchetti, a domanda de Il Messaggero, Sinibaldi non ha nascosto la possibilità che si possa passare dagli otto assessorati della giunta Cicchetti a nove: «La situazione del Comune è impegnativa. Credo che più persone siano in campo e meglio è - ha spiegato il neo sindaco - I conti dell’ente stanno migliorando, quindi la spesa non è più un grave problema come cinque anni fa, quando fummo costretti a contrarre al massimo le possibilità per risanare quanti più debiti possibili. In cinque anni abbiamo lavorato bene e ora c’è bisogno di rimettere in campo energie perché dovremo gestire una fase diversa, di rilancio. Quindi saranno necessarie più gambe, teste e braccia forti e lungimiranti sulle quali poter contare». 

Il toto-nomine. Entro quando e secondo quali criteri verrà composta la giunta? Sinibaldi non si sbilancia: «Già nel corso di questa settimana saremo al lavoro con i segretari di partito per ascoltare le proposte e costruire un equilibrio basato sui risultati elettorali, ma anche su capacità e propensioni». Per vederla completata potrebbero quindi essere necessari una decina di giorni, forse qualcosa di meno: nel frattempo, ovviamente, la corsa ai “desiderata” è già cominciata. Il “manuale Cencelli” prevede un assessorato ogni due consiglieri espressi da ogni partito o lista,e uno devese essere uomo, l’altro donna: a fare il pieno sarebbe quindi Fratelli d’Italia, per il quale si fanno i nomi di Giovanni Rositani, Claudia Chiarinelli e, per tenere in ordine i conti del bilancio e affrontare le sfide del Pnrr, quello di Antonio Tosoni, attuale vice direttore della Ragioneria dello Stato di Rieti. In alternativa a Tosoni, alla Lega piace il nome del commercialista Giovanni Grillo, mentre si vocifera di una possibile presidenza del consiglio per Oreste De Santis.

In Forza Italia, Giovanna Palomba potrebbe vedersi riconfermata la delega ai Servizi sociali, mentre per il più votato di tutti i consiglieri, Fabio Nobili (760 voti) il partito ragiona sull’opportunità di mantenere la sua delega di vice presidente in Provincia che, in caso di assessorato, dovrebbe invece lasciare. L’unica lista civica con almeno due seggi è invece Agire, dove i nomi in ballo sono l’avvocato Chiara Mestichelli o l’ex responsabile del magazzino comunale Angelo Raimondi.

Chi perde. A pagare il prezzo più alto, in termini di assessorati, potrebbero essere dunque le restanti liste civiche (Rieti al Centro, Io Ci sto, Moderati per Rieti e Generazione Rieti), che hanno espresso un solo seggio ciascuna. 

Le frazioni. Un capitolo a parte riguarderà invece le frazioni.

Se in campagna elettorale il centrosinistra aveva lanciato la proposta di istituire uno specifico assessorato, nella realtà dei fatti la sua creazione appare atto ben più complesso: per gestire la cura delle frazioni, tra strade dissestate e vegetazione selvaggia, sarà prioritario l’intervento di uffici come quello della manutenzione (presente all’interno dei Lavori pubblici) e di quello del verde (interno all’Ambiente).

Un assessorato per le sole frazioni rischierebbe quindi di dover andare ogni volta a pescare le competenze necessarie all’interno di uffici che appartengono ad assessorati già conferiti ad altri. Un’analisi, questa, che appare maggiormente in linea con quanto dichiarato da Sinibaldi, ieri, a proposito di un possibile assessorato: «Sulle frazioni metteremo un’attenzione particolare non solo sulla composizione della squadra ma anche nella riorganizzazione della parte amministrativa. Al di là delle deleghe politiche, sarà importante che ci siano uffici tecnici pronti e dedicati alla manutenzione. Abbiamo intenzione di riorganizzarli, affinché ci sia chi si occupa solo di manutenzione e quindi anche, e soprattutto, di territorio e di frazioni». Tradotto: forse l’assessorato non ci sarà, ma verranno potenziati gli uffici preposti all’intervento sulle 25 frazioni.

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