Il Comune gli assegna una casa dopo sette anni di attesa ma non è agibile

La roulotte dove Antonio Carotti ancora vive insieme al figlio autistico
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Venerdì 10 Settembre 2021, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 12:35

RIETI - Pensava di essere arrivato a un passo dalla realizzazione di un sogno: avere finalmente una casa al posto di una scalcinata roulotte in cui vivere. Ma per Antonio Carotti, pensionato 70enne con un’invalidità del 70 per cento, la strada è ancora in salita e per ora – tra burocrazia e l’eco di promesse che rimbombano nel vuoto – la sua vita continua a trascorrere all’interno degli otto metri quadrati della sua roulotte nel desolato piazzale per sosta camper di via Fonte Cottorella, tra mille disagi e difficoltà, compresa quella di dover ospitare lì – in spazi angusti e inidonei – il proprio figlio 19enne con problemi di autismo. Il 28 maggio scorso – dopo un totale disinteresse lungo sei interminabili anni da parte di enti, politica ed istituzioni - Tonino era riuscito a firmare un contratto di comodato gratuito di immobile ad uso abitativo. Aveva anche acquistato dei mobili nuovi per arredare l’appartamento al civico 22 di via Sant’Agnese che il Comune di Rieti gli aveva finalmente assegnato. 

L'imprevisto. Tutto troppo bello per essere vero e la scure di una sorte colpevole e avversa torna ad abbattersi sulla sua vita: l’impianto di adduzione del gas – inattivo da anni - necessita di tutte quelle attività e verifiche propedeutiche previste per gli impianti domestici prima della messa in esercizio al fine di ottenerne la certificazione.

Da maggio però gli uffici preposti del Comune di Rieti si eclissano di nuovo e ora, considerando i fisiologici tempi per la trafila della messa a norma il rischio, ogni giorno più tangibile, è quello di un altro duro inverno – il settimo - da trascorrere in roulotte con una stufetta contro gelo, neve e intemperie. Ma al di là dei capestri della burocrazia rimane tutto il retrogusto amarissimo e grottesco di una vicenda umana profondamente segnata da un disagio sociale che da sei anni cozza e si scontra contro quello che, di fatto, è un imbarazzante disinteresse. 

La sopravvivenza. Carotti oggi sopravvive grazie anche alle sue mani d’oro che tutto sistemano e tutto riparano: cavi collegati a batterie di auto, bottiglie d’acqua a fare da contrappeso alla veranda lacera, un vasino chimico come toilette, niente doccia e per lavarsi un pentolone d’acqua scaldato sui fornelli. «Sempre e solo promesse – spiega amareggiato Tonino tenuto a galla da una pensione di mille euro con la quale affronta le spese di mantenimento per l’ex moglie e i figli – a maggio avevo portato via molte cose che mi servono spesso e ora devo fare pure avanti e indietro con l’appartamento per prenderle. Ho acquistato frigo, tv, camera e cucina con tanto entusiasmo ma mi ritrovo in roulotte. Mi vergogno pure nei confronti dei camperisti e dei residenti della zona che mi conoscono – chiude Carotti visibilmente piegato nel fisico e nell’animo – sanno che mi è stata assegnata una casa e mi vedono sempre qua!». 

Il sostegno dell'avvocato. Situazione sulla quale chiosa anche l’avvocato di fiducia Mauro Giovannelli: «Gli sforzi profusi hanno condotto a un risultato che però non è soddisfacente. Per questo torneremo a sollecitare un intervento che possa dirsi risolutore delle problematiche relative all’impianto». 

Carotti intanto continua ad andare avanti pagando puntualmente utenze, adempimenti del tribunale, contributo di locazione all’ex e visite specialistiche per il figlio. Ieri pomeriggio, da una telefonata dell’Enel, è arrivata l’ultima ciliegina sulla torta: è scaduto il contratto biennale di fornitura elettrica che il pensionato non aveva rinnovato poiché sicuro di andare a vivere da un giorno all’altro nell’appartamento di via Sant’Agnese. Da oggi sarebbe “irrevocabilmente” anche senza luce. Un buio davvero senza fine.

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