Comunali di Rieti, scintille tra Italia viva e Terzo polo. E Fusacchia attacca Sinibaldi

Comunali di Rieti, scintille tra Italia viva e Terzo polo. E Fusacchia attacca Sinibaldi
di Antonio Bianco
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Lunedì 10 Gennaio 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 20:08

RIETI - Dopo la bocciatura di Carlo Ubertini a candidato sindaco e la rivendicazione della leadership del terzo polo, a replicare ai renziani di Italia viva sono il Psi, M5S, Uniti per Rieti e Nome officina politica. «Ci preme ricordare alla coordinatrice Susanna Barina e al partito che rappresenta - scrivono in una nota - che la candidatura di Carlo Ubertini come espressione del Terzo polo, e non del Psi come erroneamente ma volutamente affermato, nasce per volontà di un gruppo di movimenti, gruppi e liste civiche che si sono ritrovate unanimemente d’accordo nell’individuare la figura di Ubertini quale candidato sindaco dall’elevato spessore culturale, di stampo riformista e in grado rispetto ad altri di coinvolgere il mondo cosiddetto moderato».

«La candidatura dell’ex assessore - si legge ancora - è stata proposta in occasione di una riunione che ha visto la partecipazione non solo del consigliere Giosuè Calabrese, esponente di spicco di Italia viva, ma della stessa Barina». 
Non solo, Italia viva sarebbe stata sempre presente anche quando si è deciso di partecipare tutti insieme (tranne il movimento Nome officina politica) alle elezioni provinciali di dicembre («ma di voler avere le “mani libere” per le successive amministrative»). «In tale occasione proprio - sottolineano - Calabrese chiese un impegno a tutti i candidati della lista “Provincia progetto comune”, che chi fosse stato eletto in Provincia avrebbe dovuto onorare un impegno, quello di rimanere coerentemente nella lista per l’intera durata della consiliatura e all’opposizione dell’attuale maggioranza di centrodestra che governa palazzo d’Oltrevelino». 
Impegno che sarebbe stato disatteso dall’unico consigliere eletto, il sindaco di Stimigliano Franco Gilardi (Italia viva): «Che ha deciso in completa autonomia di creare in Provincia e a Rieti un gruppo federato e autonomo insieme a Cambiamo-Coraggio Italia, senza neanche avvertire il buon senso e la correttezza di comunicarlo anticipatamente agli altri componenti della lista».

L'attacco. Per i componenti del terzo polo «coerenza» avrebbe dovuto «indurre il sindaco di Stimigliano a dimettersi dal ruolo che gli è stato consentito di ricoprire grazie ai voti conseguiti dagli altri candidati consiglieri, che hanno permesso alla lista di raggiungere la ragguardevole cifra di circa 13 mila voti necessari per eleggere proprio il consigliere Gilardi e senza i quali non sarebbe stato eletto».

E dopo aver definito «schizofrenica» la posizione di Iv, chiedono ai vertici del partito renziano di «dimostrare alle prossime elezioni amministrative la consistenza del proprio consenso elettorale e non rivendicarlo alla luce di elezioni di secondo livello, dove votano gli eletti nei vari Comuni e non i cittadini». 

Fusacchia contro Sinibaldi. Nel frattempo, il nuovo gruppo Rieti in comune controreplica al candidato sindaco del centrodestra, Daniele Sinibaldi: «Oltre ad annunciare, il solitario candidato del centrodestra è del tutto ignaro di essere egli stesso al governo della città quale rappresentante di una coalizione che ha gestito trenta degli ultimi trentacinque anni. Invece di raccontare cosa farà se viene eletto sindaco, ci dica piuttosto perché non lo ha ancora fatto. Ma ha mai parlato con gli imprenditori del nostro territorio, con chi produce lavoro e avrebbe bisogno di sostegno?». E poi il gruppo fondato dal deputato Alessandro Fusacchia e del consigliere Giovanni Ludovisi sciorina un po’ di numeri: «Rieti si conferma nel 2019, quindi prima della pandemia, agli ultimi posti nazionali per quanto riguarda i risultati economici delle imprese e multinazionali operanti nell’industria e nei servizi piazzandosi al 97esimo posto nazionale con un valore aggiunto aggregato pari a 379,680 milioni di euro, ultimo del Lazio. Nel turismo abbiamo avuto numeri invariati rispetto al 2018 e inferiori rispetto al 2015: 180.423 presenze del 2009 passate alle 107.431 del 2019 che significa aver avuto circa 73 mila notti in meno trascorse nelle strutture ricettive reatine». 

E conclude: «Qui è tutto da rifare perché mentre la nostra città corre placida e anestetizzata verso il declino, le tante altre città intorno hanno avviato processi per cambiare volto e anticipare il futuro».

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