Comunali del 2022, nel centrosinistra non tutti vogliono le primarie

Comunali del 2022, nel centrosinistra non tutti vogliono le primarie
di Antonio Bianco
3 Minuti di Lettura
Sabato 1 Maggio 2021, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 03:44

RIETI - Il dibattito aperto sulle pagine de Il Messaggero in merito alla necessità o meno di adottare le primarie per individuare il prossimo candidato sindaco continua a tenere banco all’interno del centrosinistra. Dopo gli interventi del segretario dem Vincenzo di Fazio e dell’ex assessore al Bilancio, Paolo Bigliocchi, c’è da registrare la presa di posizione di altri esponenti del mondo politico reatino. A dichiararsi contrario alle primarie è Giovanni Ludovisi, ex assessore all’Urbanistica nonché tra i promotori del gruppo politico lanciato nei giorni scorsi dal deputato reatino Alessandro Fusacchia. Secondo il consigliere comunale per contrastare il centrodestra «non servono le primarie del centrosinistra, non serve dividersi sui nomi».

La motivazione. «Non servono geni della politica – scrive sui social –, esperti amministratori, stanze e caminetti in cui siglare accordi.

Occorre sin da subito avviare una stagione nuova che poggi sulla condivisione di buone azioni, concrete, definite, condivise». E lancia l’idea degli Stati generali: «Un luogo utile in cui mettere a sistema le tante azioni già iniziate nel passato per aggiornarle alle necessità imposte dal presente. Un luogo di confronto aperto, limpido, condiviso, ove puntualizzare una mappa delle idee, in cui redigere carte utili alla navigazione e focalizzare la missione da compiere: programmi e loro atterraggio concreto». Per Ludovisi le risorse umane ci sono. «Individuiamo le menti migliori, una classe politica seria e a disposizione di tutti, un sindaco che ci rappresenti: questo devono essere gli stati generali», conclude.

La posizione di Alessio Angelucci. «L’approssimarsi delle elezioni comunali nella nostra città, come normale che sia, scatena un valzer di possibili pretendenti al trono di sindaco», afferma il segretario provinciale di Centro democratico, Alessio Angelucci. Il quale poi lancia un monito ai colleghi della coalizione: «Chi avanza nomi pubblicamente o strumenti per individuarli, senza prima aver fatto neanche minimo accenno a quali possano essere i progetti per il rilancio di Rieti, sbaglia in partenza». Per Angelucci chi si affida «al gradimento» dei singoli nomi non eserciterebbe «quel ruolo di costruttori di una nuova etica al governo e in più, ognuno si sentirebbe in diritto di fare il proprio. Con risvolti che potrebbero sorprendere». E consiglia di lasciare «alla truppa di Cicchetti» discutere sui nomi per aprire subito un tavolo sul programma. «Noi, stiamo già lavorando su questo e porteremo ad ogni incontro del centrosinistra le nostre proposte, certi che la ricerca dell’unità sarà un valore per tutti irrinunciabile».

Il pensiero di Alessandro Mezzetti. Ed ecco infine il pensiero del capogruppo dem, Alessandro Mezzetti: «La ricchezza di donne e uomini appassionati al bene comune può soltanto essere un vantaggio per trovare una soluzione che sia di tutti, ma che soprattutto sia in grado di interpretare un nuovo modo di governare le dinamiche cittadine e le sfide che questo territorio deve accettare per essere al passo con i tempi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA