Covid, centenaria ha prenotato la terza dose ma nessuno va a casa per somministrargliela

Covid, centenaria ha prenotato la terza dose ma nessuno va a casa per somministrargliela
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Sabato 4 Dicembre 2021, 00:10

RIETI -  Cento anni e sette mesi, due dosi di vaccino e la terza che non riesce ad arrivare. Nonostante la prenotazione eseguita dal genero Antonio Migliorati sei mesi (precisi) dopo la conclusione del ciclo, per nonna Elisa Santori di Montebuono la dose booster è ancora una chimera. Sarta di altissimo livello che cucì anche per Terence Hill e Liana Orfei, tra l’affetto di tutta la comunità di Montebuono, ha compiuto 100 anni ad aprile, poco dopo aver avviato la vaccinazione. 

«Mia suocera ha fatto il primo vaccino il 14 aprile e il secondo il 19 maggio – inizia a raccontare il signor Antonio, ex dirigente agli Aeroporti di Roma - Il 19 novembre ho chiamato il numero 800 118 800.

Gli operatori, gentilissimi, hanno preso tutti i dati di mia suocera per inviarli, in quanto società di supporto alla Regione, alla Asl di competenza che mi avrebbe telefonato per fissare un appuntamento».

Nessuno risponde. Ma il telefono ad oggi ancora non squilla. «Il 29 novembre – prosegue il genero - ho richiamato l’800 118 800 e l’operatrice mi ha confermato di aver inoltrato tutte le informazioni alla Asl di Rieti. A quel punto, sono riuscito a trovare un contatto dell’azienda sanitaria (0746-279452) che, però, non ha mai risposto, nonostante abbia tentato più volte». Antonio ha provato anche a chiedere notizie al numero 06164161841 attraverso il quale aveva prenotato il richiamo per lui e sua moglie. 

Nessuna spiegazione. «Anche qui – spiega - ho parlato con persone gentilissime che però non hanno potuto aiutarmi perché il numero telefonico serve solo quanti si vaccinano presso gli hub. Quindi continuiamo ad aspettare e, come noi, ci sono altre tre persone anziane con più di 85 anni, sempre residenti a Montebuono, che attendono di ricevere, come mia suocera, la vaccinazione a casa. Tra l’altro i primi giorni di novembre la Asl era venuta in paese per vaccinare a domicilio un’altra anziana. Allora mi chiedo: per ottimizzare il servizio e migliorare un’organizzazione che appare carente, perché non fare il punto di tutte le persone che necessitano l’iniezione a casa e vaccinarle nella stessa data?».

Del resto, l’elenco delle persone da raggiungere a domicilio in provincia non è infinito e, specie quando si tratta di persone fragili, la tempestività diventa un imperativo.

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