Catania a Rieti, nobile decaduta
da prendere sempre con le molle.
Clima teso, Lucarelli-Lodi ai ferri
corti, ma Curiale e Di Piazza...

Rieti e Catania allo Scopigno la scorsa stagione
di Marco Ferroni
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Sabato 30 Novembre 2019, 09:24
RIETI - Se Sparta piange, Atene di certo no ride. Come dire: d'accordo, il Rieti ha le sue belle gatte da pelare quest'anno, ma il Catania atteso domani, 1° dicembre, allo "Scopigno" (ore 15) non è che se la passa tanto meglio. Per la società etnea, infatti, i problemi non mancano: l'ultimo in ordine di tempo è stato l'aggressione subìta all'ad Lo Monaco sul traghetto, mercoledì mattina, mentre raggiungeva Potenza, dove da lì a poco la squadra avrebbe affrontato (e battuto 2-1) la formazione lucana. Un gesto deprecabile, che ieri ha portato all'arresto di un 54enne e il fermo di altri due tifosi rossoblù e che avrà senz'altro ulteriori sviluppi.

Catania scosso, dunque, oltre che in evidente ritardo in classifica rispetto alle battistrada: la cura Lucarelli, per il momento non sembra sortire gli effetti desiderati, anzi: l'approdo in Sicilia dell'ex attaccante del Livorno, ha prodotto l'accantonamento di quel Ciccio Lodi che oggi è un po' ai margini e che non sembra essere più il fulcro del progetto degli isolani, decimi in classifica con 21 punti (poco meno della metà di quelli ottenuti dalla Reggina capolista), ma in serie positiva da tre turni tra campionato e Coppa Italia.

Domani Lucarelli ripartirà dallo stesso 3-5-2 con cui domenica scorsa ha pareggiato 1-1 contro la Casertana in un "Massiminio" offilimits per i tifosi (la prossima chiusura degli spalti costerà l'esclusione agli etnei, esattamente come per il Rieti, ndr), con Furlan tra i pali, linea difensiva guidata dall'esperto Biagianti e completata da Silvestri (a destra) e Esposito (a sinistra). Mediana folta: Rizzi tra Mazzarani e Dall'Oglio, con Pinto e Biondi quinti pronti a spingere sulle corsie laterali, alla ricerca degli spazi e gli assist per il duo offensivo Curiale-Catania, con Di Piazza però, che scaplita in una panchina "milionaria" vista la presenza di gente come Llama, Calapai, Marchese, Martinez e, appunto, Lodi.
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