Un Davide Basilicata inedito, che senza giri di parole, fornisce la sua versione sulla chiusura anticipata del suo mandato per mano dei sette consiglieri Cuneo, Corradini, Trambusti, Pinzari, Bertini, Fratini e Costantini ritenuti unici responsabili della disfatta.
A suo avviso architettata dai dissidenti unicamente per “perseguire fini personalistici, per ottenere visibilità in vista delle prossime elezioni e poltrone”. Le stesse che i sette hanno sempre negato ma che, attraverso un documento allegato al video, l’ex sindaco sostiene siano state richieste a fine febbraio quando i due gruppi Fara 3.0 e Fratelli d’Italia rivendicavano “per Mauro Pinzari, Paola Trambusti e Giacomo Corradini tutte le deleghe e il vicesindaco per Pinzari fatta eccezione di servizi sociali, sanità, politiche giovanili, nuove tecnologie e trasporti da affidare a Di Giovambattista”.
Un video durissimo in cui non fa sconti "ai traditori", elencando punto su punto "tutte le mancanze che ho sempre difeso assumendomi colpe e responsabilità spesso non mie".
Un messaggio nel quale, di fatto, Basilicata annuncia la sua ricandidatura anche se non da aspirante sindaco, visto i due mandati già svolti.
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