Il “Boia chi molla” di Cicchetti finisce davanti al ministro degli Interni, Lamorgese: interrogazione del deputato di Forza Italia, Elio Vito

Il “Boia chi molla” di Cicchetti finisce davanti al ministro degli Interni, Lamorgese: interrogazione del deputato di Forza Italia, Elio Vito
di Antonio Bianco
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Mercoledì 11 Maggio 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 02:56

RIETI - La vicenda del «Boia chi molla», il motto citato dal sindaco di Rieti Antonio Cicchetti alla presentazione della lista di Fratelli d’Italia, sbarca in Parlamento. A presentare un’interrogazione scritta al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese è il deputato di Forza Italia, Elio Vito. «Il sindaco di Rieti - scrive nell’interpellanza - ha nei giorni scorsi concluso una pubblica manifestazione con il motto “boia chi molla”. La pronuncia di tale frase da parte di un primo cittadino appare incompatibile con il suo dovere di rappresentare i sentimenti e i valori democratici, antifascisti e di legalità». L’esponente azzurro chiede alla titolare del dicastero quali «iniziative di competenza intenda assumere rispetto al grave episodio in premessa». La spiegazione di questa dura presa di posizione è dello stesso Vito. 

Il motivo. «Ci sono dei valori - afferma - sui quali non si può transigere, che non possono essere messi in discussione, meno che mai in un comizio pubblico alla vigilia di una competizione elettorale.

Non ho nulla di personale verso il sindaco, ma far passare in silenzio certe affermazioni così gravi, anche se dette da un esponete del mio partito, mi pare inverosimile». Il deputato azzurro sottolinea come i valori dell’antifascismo e della legalità non dovrebbero essere lasciati alla sinistra. «Perché secondo me - afferma - sono valori costitutivi della nostra Repubblica, che appartengono a tutti i democratici. E mi dispiace che nessuno di Forza Italia sia intervenuto a stigmatizzare l’accaduto. Ripeto: nulla di personale, ma l’avrei fatto nei confronti di qualsiasi altro primo cittadino che avesse pronunciato quel motto».

E annuncia che nei prossimi giorni sarà in città. «Sto ricevendo - conclude - tanti apprezzamenti e questo mi porterà a venire a Rieti. Credo che sia giusto testimoniare, come esponente di Forza Italia, che quelle parole non ci rappresentano. E lo farò al di fuori della campagna elettorale, perché non voglio strumentalizzare nessuno». L’interrogazione di Vito con molta probabilità spiazza il partito locale, che nei giorni scorsi, tramite il coordinatore provinciale, Sandro Grassi, aveva invece fatto quadrato intorno a Cicchetti. Il Messaggero ha provato a sentire il dirigente locale, Sandro Grassi, il quale però questa volta si è trincerato dietro a un «no comment».

Il centrosinistra. Intanto, Rieti in Comune e il Pd uniscono le forze in vista delle Amministrative del 12 giugno. Il gruppo politico, fondato dal deputato Alessandro Fusacchia e dall’ex assessore all’Urbanistica Giovanni Ludovisi, annuncia che si candiderà con la lista dei dem. «Sosteniamo Simone Petrangeli - si legge in una nota - e abbiamo concordato con il Pd di unire le forze per creare un’unica lista che sarà presentata nei prossimi giorni, in cui Rieti in Comune avrà 8 candidati, 4 donne e 4 uomini, nuovi alla politica e molto motivati a impegnarsi in prima persona a rinnovare la città. La nostra capolista sarà Rosella Volpicelli, che ha coordinato il nostro gruppo in questo anno e mezzo e vanta un’esperienza importante nella pubblica amministrazione nazionale». Oltre a Volpicelli, gli altri candidati sono Emanuele Festuccia, Angelo Barsotti, Reginaldo Ciferri, Edoardo De Sanctis, Sara Fronzetti, Marta Poscente, Elena Tomassini. Sempre a sostegno di Petrangeli, nei giorni scorsi, è stata presentata anche la lista di SìAmo Rieti. Per l’occasione sono intervenuti come ospiti Fabrizio Marrazzo e Daniele Nardi. 

Le proposte. Tra le proposte fatte c’è quella di uno sportello d’ascolto e di un monumento ai Triangoli rosa. La lista è composta da 32 persone, 20 donne e 12 uomini, e ha l’obiettivo «di volere una città accogliente, inclusiva, interculturale, laica e che promuova i diritti, dove ci siano spazi sicuri per bambini e bambine, dove le persone Lgbt+, le minoranze, i disabili, le persone con fragilità e gli anziani possano trovare luoghi dove socializzare».

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