Rieti, i cestisti e l'emergenza,
Giovanni D'Angeli e la dura vita
nella zona rossa di Contigliano:
«Quella palla mi dà forza,
torneremo più forti di prima»

Giovanni D'Angeli nel giardino di casa
di Lorenzo Santilli
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Venerdì 3 Aprile 2020, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 11:52

RIETI - Contigliano è zona rossa. Una situazione surreale e dal quale tutta la comunità spera di uscire al più presto, come racconta Giovanni D'Angeli, in forza al Contigliano Basket e figlio di Luciano, presidente della società reatina, fiore all'occhiello del paese e grande protagonista nel campionato di serie D umbro. 

«I confini di Contigliano sono stati segnati da un filo rosso di barricate e sofferenza per l'emergenza sanitaria che affligge l’intera Nazione: i ritmi di tutti noi sono stati interrotti, nell’ambito delle relazioni umane, degli impegni lavorativi e di quelli sportivi. Ma quella passione che mi ha sempre bruciato dentro per la palla a spicchi non si è assopita neppure oggi. Così grazie a un canestro piantato in giardino e a una palla di cuoio usurata, evado da momenti di sconforto e incertezza per tener accesa la fiamma dell’amore per questo sport», afferma D'Angeli che respira ogni giorno lo stato di emergenza e le stringenti misure per uscirne.

«Al di là del confine del mio giardino vedo la casa di riposo convertita in Centro Covid-19, in cui ho visto sorgere velocemente tende della Protezione Civile e da cui si susseguono ogni giorno ambulanze e mezzi di soccorso - racconta col magone - Forse è per sovrastare il rumore che cerco di far rimbalzare la palla sul cemento sempre con più vigore e forza, forse è per trovare in quel rimbalzo la voglia di ripartire, non appena ci sarà consentito, tutti insieme, con il pensiero rivolto a tutte quelle persone che oggi soffrono e combattono la malattia».

Una passione travolgente quella per la palla spicchi: gli inizi da terzino nella locale squadra di calcio, poi un infortunio e l'incontro con il basket. Da lì in poi una vita a Contigliano e per il Contigliano, come afferma Giovanni:«I primi passi sul parquet del PalaSojourner a 12 anni, seguendo così la passione di mio padre. Nonostante tutti gli eventi che si sono susseguiti nella mia vita non ho mai abbandonato la passione per questo sport, dalla serie C alla Promozione, vestendo sempre con orgoglio la casacca del Contigliano Basket».

Anche in momenti come questi lo sport può essere da ancora, ne è consapevole anche D'Angeli, che nella speranza di un immediato ritorno alla normalità si appella così al suo paese: «Nei principi del Basket Contigliano, uno dei valori principali portati avanti con fermezza e determinazione dai dirigenti è quello di aggregazione e di funzione sociale, così che oggi dalla quarantena imposta continuiamo a essere sostenuti e spronati attraverso i contatti social. Purtroppo abbiamo appreso dell’interruzione definitiva al campionato al quale stavamo partecipando, ma proprio da questo ripartiremo per programmare una nuova stagione colma di entusiasmo e voglia di rivalsa, per portare alla ribalta il nome del nostro amato paese per onori sportivi e non più per queste tragiche circostanze, sono convinto che arriverà presto, perciò mi raccomando Contigliano non mollare».  

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