Il “Bambin Gesù” chiude tra l'indifferenza della Diocesi. Oggi il sindaco Sinibaldi incontra le suore

Il “Bambin Gesù” chiude tra l'indifferenza della Diocesi. Oggi il sindaco Sinibaldi incontra le suore
di Raffaella Di Claudio
4 Minuti di Lettura
Venerdì 9 Giugno 2023, 00:10

RIETI - Come i musicisti del Titanic che mentre la nave affonda non smettono di suonare, ieri, gli alunni dell’istituto scolastico paritario “Bambin Gesù” di Rieti hanno mandato in scena l’ultima manifestazione di fine anno della storia della scuola, punto di riferimento centenario nel panorama didattico della città. Docenti, studenti e genitori, nonostante le sorti dell’istituto fossero note da mesi e nonostante, quindi, tutti i genitori, il personale scolastico e anche tutti gli alunni fossero ormai a conoscenza della sua chiusura definitiva non hanno voluto fermare l’attività e rinunciare all’occasione di festeggiare l’anno appena trascorso, mostrando i progetti portati avanti e i risultati raggiunti. Si sono esibite tutte le classi, dalle sezioni dell’infanzia, fino alle cinque della primaria e in platea c’era anche il vescovo di Rieti, monsignor Vito Piccinonna

Il racconto. «È stata una situazione surreale – commenta a Il Messaggero una mamma al termine dello spettacolo – Nessuno, né il vescovo né la dirigenza scolastica, ha sentito l’esigenza di dire una parola sulla triste fine della scuola che da settembre non esisterà più.

Solo una mamma, alla fine della manifestazione, ha preso la parola, esprimendo il grande rammarico delle famiglie e ribadendo con forza che questa scuola non deve chiudere, ma nessuno si è soffermato sulle sue parole e come se niente fosse il pomeriggio è proseguito». 

Appello inascoltato. Concluso lo spettacolo, quindi, i bambini e i loro genitori sono tornati a casa, lasciando alle loro spalle un portone pronto a chiudersi per sempre. Già dalla mattina di ieri, sui gruppi social che le famiglie condividono con i docenti, sono iniziati a susseguirsi messaggi carichi di amarezza. N
«Nel silenzio più totale – prosegue la mamma, che si fa portavoce di un sentimento diffuso tra la maggioranza dei genitori - oggi chiude i battenti una scuola, senza tenere minimamente conto dei bambini, degli insegnanti che sono stati straordinari. Abbiamo assistito allo spettacolo dei nostri figli con le lacrime agli occhi. Non siamo né sciocchi né deboli, ma oggi (ieri, ndr) è veramente un brutto giorno: per gli alunni, per le maestre che ci hanno creduto fino all’ultimo, per noi genitori e per la città che, senza che nessuno abbia fatto nulla, perde un istituto che racchiude vite e storie di 300 anni». E per quanto i genitori abbiano cercato di proteggerli, lasciandoli fuori da mesi di notizie contrastanti, speranze, delusioni e accuse, i bambini sono stati inevitabilmente travolti dagli eventi, tanto che, come raccontano le mamme, alcuni di loro, specie chi si trova a cambiare scuola pur non avendo completato il ciclo della primaria, da giorni continuano a dire di non voler vedere trasformate le loro aule in garage. 

La cronologia. Gli ultimi mesi sono stati faticosi, anche per i piccoli catapultati su una giostra di contraddizioni. Era il 4 marzo quando la dirigenza della Promis in seguito a un incontro con i genitori degli alunni, attraverso una mail, comunicava la chiusura, a giugno, dell’istituto a causa del numero esiguo di iscrizioni ricevute per l’anno 2023-24, frutto dell’aumento vertiginoso delle rette della scuola primaria, pronte a schizzare dagli attuali 350 euro annui ai duemila di settembre. Successivamente due cooperative reatine guidate da Diego Rubbi avevano manifestato l’interesse a rilevare la gestione dell’istituto, ma la trattiva con Promis è poi naufragata, confermando la dismissione della scuola. 

L’ultimo tentativo. È di queste ore, infine, la voce di corridoio secondo cui le suore del Bambino Gesù proprio oggi dovrebbero avere un incontro con il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi e l’oggetto è chiaramente il futuro dell’istituto paritario. Ci sarà ancora qualche speranza di cambiarne il destino? Vedremo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA