Appalti alla Asl, chiesti nove anni per Marcello Fiorenza. Assoluzioni e prescrizioni per Gino Provaroni

Appalti alla Asl, chiesti nove anni per Marcello Fiorenza. Assoluzioni e prescrizioni per Gino Provaroni
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 00:10

RIETI - Serie di condanne chieste dalla Procura al processo sugli appalti assegnati dall’ufficio Patrimonio dell’Asl Rieti, che vede imputate 25 persone rinviate a giudizio al termine dell’inchiesta condotta dalla Finanza di Rieti e scattata nel 2015.

Le richieste. Il pubblico ministero Lorenzo Francia, al termine di una lunga requisitoria arrivata a conclusione di un dibattimento andato avanti per oltre tre anni, dopo aver escluso la sussistenza dell’associazione a delinquere, il reato più grave tra quelli contestati, in quanto non sono emersi elementi sufficienti a sostenerlo, ha sollecitato la pena più pesante, nove anni, oltre ad alcune prescrizioni, nei confronti dell’ingegner Marcello Fiorenza (nella foto), ex responsabile dell’ufficio tecnico dell’Asl, accusato di reati che vanno dalla corruzione al peculato, abuso di ufficio, turbativa d’asta, falso ideologico, truffa aggravata, per aver favorito l’assegnazione diretta dei lavori, senza bandire le gare di appalto, a due costruttori romani, Claudio e Andrea Monti, riuniti in un’associazione temporanea di imprese, per i quali il pm ha chiesto otto anni di reclusione. 

Il sistema. Sistema che ha coinvolto anche l’ex responsabile dell’ufficio Manutenzione, Ruggero Curini, chiamato a una condanna a cinque anni, come anche la stessa pena è stata sollecitata per Antonio Mancini, tecnico dell’Asl. Altre richieste di condanna a 2 anni e 8 mesi hanno poi riguardato l’imprenditore Stefano Antoniozzi, l’avvocata Alessandra Eleonori (entrambi, imputati di turbativa d’asta) e la dipendente dell’Asl Cinzia Antenucci. Quindi 2 anni e due mesi per Angelo Coletti.

Il dottor Francia ha poi chiesto non doversi procedere per alcuni reati contestati agli imputati perché prescritti. 

Assoluzioni. Tra le assoluzioni con varie formule sollecitate per il resto degli imputati, insieme ad alcune prescrizioni, spiccano quelle degli imprenditori Gino Provaroni, che con altri otto doveva rispondere di associazione a delinquere, oltre che di corruzione, e Vincenzo Silvestri. Richieste di risarcimento danni sono poi arrivate dai legali costituti in rappresentanza delle parti civili, Asl e Regione. Toccherà adesso al nutrito collegio difensivo ribattere alle conclusioni della procura e lo farà nel corso della prossima udienza, quando è prevista anche la sentenza da parte del tribunale

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