Appalti alla Asl, nove anni a Marcello Fiorenza e quatto e mezzo a Ruggero Curini

Appalti alla Asl, nove anni a Marcello Fiorenza e quatto e mezzo a Ruggero Curini
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Venerdì 9 Giugno 2023, 00:10

RIETI - Raffica di condanne al processo per gli appalti assegnati dall’Asl negli anni in cui a dirigere l’ufficio Tecnico e patrimoniale era l’ingegner Marcello Fiorenza. Il tribunale, accogliendo le richieste formulate dal pubblico ministero Lorenzo Francia, ha condannato tutti i maggiori imputati infliggendo proprio all’ex dirigente la pena più pesante: nove anni di reclusione, calcolati sulla base di una serie di episodi di corruzione legati all’affidamento di numerosi lavori e all’ottenimento di favori personali da parte di alcuni beneficiari, oltre che per abuso d’ufficio, turbativa d’asta e peculato.

Dura condanna. Mano pesante anche nei confronti degli imprenditori romani Claudio e Andrea Monti (padre e figlio), condannati rispettivamente a 7 anni e sei mesi e a 7 anni, Mario Mancini, stretto collaboratore di Fiorenza, al quale sono stati inflitti 5 anni. 
Una pena di 4 anni e sei mesi è toccata invece a Ruggero Curini, dipendente Asl ed ex segretario cittadino del Pd nei primi anni Duemila, a seguire il collegio presieduto da Carlo Sabatini, con a latere i giudici Prota e Marinelli, ha poi condannato l’avvocata Alessandra Eleonori, professionista a contratto ingaggiata dall’ufficio di Fiorenza, a tre anni di reclusione, Angelo Coletti a 2 anni per peculato, l’imprenditore Stefano Antoniozzi a 3 anni, mentre ha confermato l’assoluzione e la prescrizione per altri due imprenditori reatini, Gino Provaroni e Marco Bartolomei nonché l’assoluzione per Cinzia Antenucci, segretaria dell’ex responsabile dell’ex dirigente.

Il lungo dispositivo della sentenza, letto a tarda sera, ha poi previsto risarcimenti in separata sede in favore delle parti civili, Regione Lazio e Asl Rieti, ma non ha disposto provvisionali a carico dei condannati. 

Le assoluzioni. Nei confronti di altri imputati i giudici hanno pronunciato assoluzioni e anche numerose prescrizioni. Processo arrivato al giudizio di primo grado dopo otto anni dall’inizio dell’inchiesta giudiziaria condotta dalla Guardia di finanza di Rieti, che ha contestato all’ingegner Fiorenza di aver assegnato appalti ad alcuni amici imprenditori, riuniti in un’associazione temporanea, ricorrendo al criterio dell’urgenza anche quando non c’erano i presupposti, un modo per aggirare l’obbligo di bandire gare di appalto pubbliche.

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