L’incontro è diventato da diversi anni un momento importante per la stampa reatina, chiamata a raccolta dal vescovo Domenico Pompili, per riflettere sul messaggio lanciato dal Papa in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Monda anticipa di non essere un esperto nella comunicazione, che è comunque un punto di contatto tra educazione ed informazione.
“Avevo un posto fisso, ma non ero appagato – ricorda – Ho lasciato il certo per l’incerto per diventare professore precario. Ho scoperto così che trovavo grande soddisfazione nell’insegnare ai giovani. Dal 2000 fino all’altro ieri ho insegnato religione, un lavoro faticoso, ma prezioso in un paese come il nostro che oggi affanna. Il rapporto tra generazioni è urgente e fondamentale”. Si presenta così il neo direttore.
Al centro della riflessione tanti temi tra cui il senso del bene comune, il ruolo dell’educazione, con il suo connubio di diritti e doveri, la necessità di restare umani, il mezzo uomo di Tolkien e gli hobbit, pronti a rispondere con il loro sì ad una chiamata. “Noi viviamo la nostra vita come una vocazione e una missione?”, si domanda Monda invitando a mettere da parte incapacità e inadeguatezze.
“La storia della Chiesa – aggiunge - è partita così, con pescatori che non brillavano certo per le loro prestazioni, ma sono diventati pescatori di uomini. Mettiamo da parte la paura, merce che oggi paga bene anche in termini elettorali. Quando la paura diventa business è difficile fermarla, riesce ad uccidere i legami e la fraternità e riesce a mettere in contraddizione solidarietà e sicurezza, facendo odiare, ad esempio, i miei fratelli in mezzo al mare. Terribile che l’uomo debba dividersi su temi come questi”.
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