I giornalisti reatini in Diocesi
incontrano Andrea Monda, direttore
dell'Osservatore Romano:
«Comunicare è costruire un legame»

I giornalisti reatini in Diocesi incontrano Andrea Monda, direttore dell'Osservatore Romano: «Comunicare è costruire un legame»
2 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Febbraio 2019, 18:37
RIETI - “Ogni essere umano è un comunicatore. Comunicare è molto più che distribuire notizie, si stabiliscono legami tra le persone, c’è una relazione personale”. Parla così Andrea Monda, dal 18 dicembre direttore dell’Osservatore Romano, che all’incontro con gli operatori della comunicazione cita Papa Francesco e il suo libro “Nei tuoi occhi è la mia parola” che raccoglie i discorsi, le omelie, le lettere scritti da Bergoglio durante il periodo di servizio come vescovo di Buenos Aires.

L’incontro è diventato da diversi anni un momento importante per la stampa reatina, chiamata a raccolta dal vescovo Domenico Pompili, per riflettere sul messaggio lanciato dal Papa in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Monda anticipa di non essere un esperto nella comunicazione, che è comunque un punto di contatto tra educazione ed informazione.

“Avevo un posto fisso, ma non ero appagato – ricorda – Ho lasciato il certo per l’incerto per diventare professore precario. Ho scoperto così che trovavo grande soddisfazione nell’insegnare ai giovani. Dal 2000 fino all’altro ieri ho insegnato religione, un lavoro faticoso, ma prezioso in un paese come il nostro che oggi affanna. Il rapporto tra generazioni è urgente e fondamentale”. Si presenta così il neo direttore.

Al centro della riflessione tanti temi tra cui il senso del bene comune, il ruolo dell’educazione, con il suo connubio di diritti e doveri, la necessità di restare umani, il mezzo uomo di Tolkien e gli hobbit, pronti a rispondere con il loro sì ad una chiamata. “Noi viviamo la nostra vita come una vocazione e una missione?”, si domanda Monda invitando a mettere da parte incapacità e inadeguatezze.

“La storia della Chiesa – aggiunge - è partita così, con pescatori che non brillavano certo per le loro prestazioni, ma sono diventati pescatori di uomini. Mettiamo da parte la paura, merce che oggi paga bene anche in termini elettorali. Quando la paura diventa business è difficile fermarla, riesce ad uccidere i legami e la fraternità e riesce a mettere in contraddizione solidarietà e sicurezza, facendo odiare, ad esempio, i miei fratelli in mezzo al mare. Terribile che l’uomo debba dividersi su temi come questi”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA