Amatrice ritrova la sua torre civica. Lunedì via anche le impalcature

Amatrice ritrova la sua torre civica. Lunedì via anche le impalcature
di Marzio Mozzetti
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Sabato 23 Settembre 2023, 00:10

RIETI - La torre civica come mai è stata vista. Il simbolo del terremoto di Amatrice, ieri, è stato protagonista di una visita guidata che non ha eguali: grazie all’ascensore del cantiere, una trentina di persone hanno potuto vedere da vicino la cella campanaria ricostruita dove è tornato nelle settimane scorse anche il campanone. Il monumento è stato restaurato grazie al contributo del Ministero della Cultura, in un cantiere che aveva aperto i battenti lo scorso anno.

I passaggi. Lunedì inizieranno le operazioni di smontaggio delle impalcature e i responsabili del cantiere ne hanno approfittato per mostrare al pubblico le risultanze di un intervento che restituisce il manufatto medievale a nuovo splendore. Un segno che va nella speranza della ricostruzione del centro storico. «È un intervento tecnico e simbolico, ma anche un percorso di sacrifici delle persone che hanno operato - afferma Paolo Iannelli, soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma del 2016, presente ieri mattina con il suo staff. - Una tappa che ci dice che puntare sulle cose di qualità e che hanno un valore identitario incide molto anche come traino su tutto il resto. Questo intervento aiuta tutti a riprendere un po’ di quell’energia che il tempo tende a far diminuire».

Le reazioni. Per i cittadini amatriciani è una pura emozione: si sale lentamente fino a 25 metri di altezza, dove fa capolino il campanone con lo stemma civico di Amatrice e la cella campanaria, riportata all’antico splendore. «Un’emozione fortissima - spiega Luigi. - La torre per tanti anni è stata il simbolo della sicurezza di Amatrice: questo restauro ci dona il segno della ripartenza». C’è anche chi è originaria di Amatrice e si è trovata a lavorare da poco nell’ufficio del soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma. «I lavori erano già iniziati quando sono stata assegnata all’ufficio - ricorda Camilla Bizzoni. - Per me è un momento emozionante: lavorando direttamente in questo settore, ci si rende conto di quanto lavoro ci sia dietro a questi cantieri.

Dietro questo progetto c’è stata cura e attenzione: tutti gli operatori sanno dell’importanza che questo simbolo ha per noi».

I ricordi. Tanti a ricordare i tempi che furono come Nunzio, originario della frazione Capricchia, che appena sceso, rimane molto soddisfatto della perizia con cui sono stati fatti i lavori. C’è vento in quota e per un paio di volte è possibile sentire anche la “voce” della torre, quei ritocchi che presto torneranno a scandire la vita cittadina. «Un simbolo che riapre - conclude il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, che ha aperto ieri le visite. - La torre rappresenta tanto per la nostra comunità. Ci consente di ammirare dall’alto la bellezza del nostro territorio e i cantieri della città che devono riprendere nuovo impulso».

Perché purtroppo, anche se il panorama dall’alto offre la vista sui Monti della Laga, tutto intorno c’è ancora un intero paese da ricostruire, che attorno alla sua torre può ancora una volta ritrovarsi per non perdere la speranza

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