Rieti, Aiart: la presidente della sezione reatina
invita gli spettatori a far sentire la loro voce

Serani
di Daniela Melone
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Mercoledì 23 Maggio 2018, 19:29
RIETI - In un momento di grande attenzione intorno ai problemi di un corretto, consapevole e responsabile uso dei media, l'Aiart, associazione italiana spettatori, che da più di 60 anni vigila, tutela ed educa gli utenti dei media, ha incontrato a Roma i presidenti provinciali e regionali. 
Presente all’incontro anche Gianna Serani, a capo della sezione reatina, impegnata nella promozione della buona TV, di una comunicazione attenta ai valori a fondamento della nostra civiltà e nella tutela degli utenti dei media.
Sul territorio l’associazione intesse rapporti con le scuole, con la polizia postale, con la Curia essendo parte della Consulta delle Aggregazioni Laicali. “Di fronte al generale senso di impotenza che proviamo un po’ tutti nell'afrontare i problemi connessi con l’avanzare precipitoso delle nuove tecnologie – ha detto la Serani nella sua relazione - non dobbiamo lasciarci scoraggiare e vincere. E’ necessario sentirci parte attiva, essere vigilanti e non lasciar passare inosservate le violazioni ai principi etici e ai codici di autoregolamentazione nell'uso dei media a cominciare dalle emittenti televisive, pubbliche e private, che violano continuamente ed impunemente le più elementari regole di rispetto degli utenti ed in particolare dei minori”. Gianna Serani ricorda che attraverso il sito dell’Aiart tutti i cittadini, iscritti o no, possono far sentire la loro voce. “Da quando abbiamo aderito all’Aiart, nel 2003 – continua - abbiamo avuto come target privilegiato della nostra azione il mondo della scuola per formare i giovani ad un uso corretto, sapiente e responsabile dei vecchi e nuovi media partendo dall'informazione sul rischio di cadere nella rete inconsapevolmente e pericolosamente”. Tra gli ultimi casi al centro delle proteste dell’Aiart la decisione Rai di mandare in onda una serie di Real Criminal Minds affidandone la conduzione a Massimo Carlotto. “Una scelta sconcertante – l’ha definita il presidente Aiart Giovanni Baggio – Si tratta di un assassino, condannato, latitante e infine graziato. Non si rendono conto del messaggio che inviano, soprattutto ai giovani. In Italia purtroppo non esistono controlli sulle comunicazioni e l’Autorità non ha alcuna capacità di intervenire”. 
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