Xylella: anche il Marocco sospende importazione di piante dalla Puglia. Divieto esteso ad agrumi, viti e roseti

Xylella: anche il Marocco sospende importazione di piante dalla Puglia. Divieto esteso ad agrumi, viti e roseti
4 Minuti di Lettura
Martedì 21 Aprile 2015, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 11:22

Il Marocco come la Francia. Il Marocco ha deciso, a seguito dell'espandersi dei problemi legati alla xylella negli uliveti pugliesi, di sospendere l'importazione di molte tipi di piante dall'Italia. Nel riferirlo oggi, alcuni siti marocchini sottolineano comunque che le autorita' italiane stanno combattendo, con misure drastiche, quali 'abbattimento delle piante malate, il batterio della xylella fastidiosa. Il provvedimento di sospensione dell'importazione dall'Italia riguarda, oltre gli ulivi, anche altre piante come agrumi, viti, oleandri, querce ed anche roseti. In ogni caso, sino ad oggi, in Marocco non e' stato segnalato alcun caso di ulivi toccati dal batterio.

(di Maria Claudia Minerva) - Xylella, il ministro batte cassa all’Ue per gli aiuti agli agricoltori del Salento - Il ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, chiede aiuto alla Commissione europea perché sostenga gli agricoltori danneggiati dal batterio della xylella fastidiosa.

La richiesta è contenuta in una lettera partita dal ministero ieri mattina e indirizzata al Commissario Europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale dell’Unione Europea, Phil Hogan. In particolare, il ministro ha sottolineato la necessità «di prevedere un sostegno concreto da parte dell’Unione europea per tutelare gli agricoltori e i vivaisti colpiti, coprendo le perdite subite». Non solo. Martina ha anche anticipato che il ministero sta predisponendo un dossier tecnico dettagliato sull’emergenza, che sarà inviato a breve alla Commissione.

«L’intervento della Commissione Ue al nostro fianco – ha dichiarato il ministro Martina - è fondamentale per far fronte ai danni provocati dalla xylella negli uliveti pugliesi e per poter dare risposte ai tanti agricoltori e ai vivaisti della zona interessata. Continuerò a spingere a Bruxelles in questa direzione, perché la gestione di questa emergenza deve essere fatta a livello comunitario sotto tutti i profili. L’Italia - ha concluso - continuerà ad impegnarsi al massimo nel contenimento della diffusione della malattia, ma serve anche il contributo determinante dell’Ue. Sono convinto che il commissario Hogan raccoglierà il nostro appello e darà un segnale di attenzione ai nostri imprenditori».

Una lettera scritta in vista delle decisioni che l’Ue si appresta a prendere per contrastare l’emergenza che da due anni tiene sotto scacco la Puglia. La settimana prossima, infatti, l’Europa tornerà ad esprimersi sul batterio, sia dal punto di vista tecnico, con il comitato permanente per la salute delle piante, che si riunirà il 27 e 28 aprile, per decidere quali misure siano più adatte per contenere il batterio; sia dal punto di vista politico, con il Parlamento europeo che si pronuncerà nella seduta dal 27 al 30 a Strasburgo. Un plauso alla richiesta di Martina dal presidente della Regione, Nichi Vendola: «Bene ha fatto il ministro a sollecitare il commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale dell’Unione europea, Phil Hogan, dando così concretamente seguito agli impegni presi qui in Puglia qualche giorno fa - ha sottolineato il governatore -. Che il governo italiano sostenga le richieste, già avanzate da noi in più occasioni, di aiuto economico agli agricoltori e ai vivaisti pugliesi colpiti dalla Xylella fastidiosa, ci fa ben sperare. Essere uniti e fare gioco di squadra è infatti il presupposto per affrontare questa sfida inedita per l’Europa. E certamente l’intervento del governo italiano, che va in questa direzione, non potrà che darci maggiore forza e incisività. Vorrei però ricordare che con il ministro Martina, proprio in occasione della sua visita pugliese, abbiamo convenuto anche su altre due importanti questioni: la necessità di stanziare risorse da destinare alla ricerca e la necessità di effettuare interventi di estirpazione delle piante che fossero solo selettivi e di prevenzione per la diffusione della malattia. Sono certo che il governo vorrà sostenere, in ambito europeo, anche queste richieste».

Intanto, sulle decisione Ue di sradicare gli ulivi infetti nella zona di eradicazione individuata dal piano del commissario straordinario per l’emergenza, Giuseppe Silletti, polemizza l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, che sottolinea: «Le misure d’urgenza che chiede Bruxelles e che l’Italia è pronta ad attuare per frenare la xylella fastidiosa, con migliaia di estirpazioni di ulivi, anche plurisecolari, e l’uso obbligatorio, ripetuto e su larga scala di insetticidi, non hanno basi scientifiche perché si riferiscono a studi condotti su un altro ceppo del batterio, che attacca viti e agrumi e non l’ulivo. Queste misure hanno solo una ragione politica: quella di rassicurare gli altri Stati membri e distogliere l’attenzione dagli insufficienti controlli fatti sulle piante vive importate».

© RIPRODUZIONE RISERVATA