«Un grazie va al Ministro responsabile della sicurezza del Paese che ha offerto un volto sereno e sicuro di Roma». E il Campidoglio, se lo è dimenticato? «Il mio testo parla chiaro» ha replicato, rendendo così evidente la scelta di omettere l’amministrazione capitolina tra i ringraziamenti. «A tutti i pellegrini è stata offerta l’immagine di una città sicura. Il Giubileo era iniziato sotto un attacco di violenza inaudita in Europa; la paura aveva fin dall’inizio scoraggiato molti a mettersi in cammino per raggiungere Roma. Con il passare delle settimane, invece, grazie a una fattiva opera di messa in sicurezza della città, i pellegrini hanno potuto vivere con tranquillità ed entusiasmo la loro esperienza giubilare. In questo senso, vi è stata una collaborazione vincente tra l’Italia e la Santa Sede che attraverso la Segreteria Tecnica, presieduta dal Prefetto di Roma, ha potuto garantire un corretto svolgimento di tutte le iniziative giubilari, soprattutto per i grandi eventi che hanno visto un notevole flusso di pellegrini». Fisichella ha continuato: «Un sincero ringraziamento va anche alla Regione Lazio per avere approntato un servizio di sanità e pronto soccorso all’altezza dell’evento non solo negli Ospedali ma anche durante ogni evento giubilare». Ma il Campidoglio?. Silenzio .
Quanto alle critiche di avere fatto flop, Fisichella ha messo in chiaro che non si trattava di un momento per fare business. «Se altri hanno pensato che il Giubileo fosse in prima istanza una fonte di guadagno, soprattutto in un momento di crisi come il presente, hanno equivocato il suo significato più profondo. Ne sono dispiaciuto, ma ogni cosa ha una sua ragion d’essere; comunque, pensare di compromettere un evento come il Giubileo per una strumentalizzazione con fini differenti non merita replica».
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