Morto padre Rastrelli, il gesuita di Napoli che dichiarò guerra ai cravattari

Morto padre Rastrelli, il gesuita di Napoli che dichiarò guerra ai cravattari
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Martedì 27 Febbraio 2018, 16:13 - Ultimo aggiornamento: 21:11
Aveva iniziato a combattere il fenomeno dei “cravattari” agli inizi degli anni Novanta, predicando dal pulpito, quando il fenomeno dell’usura non era così tanto diffuso, e denunciando senza paura l’estensione di una piaga sempre più grave. Il gesuita padre Massimo Rastrelli è morto nei giorni scorsi all’età di 90 anni. Fu lui a dare vita alla prima Fondazione antiusura della Chiesa che poi sarebbe stata presa da esempio dalle diocesi italiane.  

Attualmente le Fondazioni operanti sul territorio nazionale sono 30, riunite nella Consulta nazionale di cui, padre Rastrelli, fu anche il primo presidente. La Consulta nazionale delle Fondazioni antisura, ricorda il suo impegno e il suo servizio ai poveri e alle famiglie indebitate e strozzate. «Se oggi la Chiesa è in grado di offrire un esempio di apostolato competente e perseverante nei confronti delle famiglie flagellate dai debiti lo deve a Padre Massimo Rastrelli che ventisette anni fa, da Parroco del Gesù Nuovo a Napoli, ha denunciato la presenza di questa piaga sommersa».

Era nato a Portici, a Napoli, ed era sacerdote dal 1958. Il 3 febbraio scorso il Papa, ricevendo la Consulta nazionale antiusura, aveva rivolto un pensiero a padre Rastrelli, che dell’organismo era stato ispiratore e primo presidente.


 
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