Turchia, il cardinale Parolin: «Speriamo che la situazione sia risolta con umanità, nel rispetto dei diritti»

Turchia, il cardinale Parolin: «Speriamo che la situazione sia risolta con umanità, nel rispetto dei diritti»
di Franca Giansoldati
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Giovedì 21 Luglio 2016, 19:03
Città del Vaticano «Speriamo che in Turchia la democrazia possa trovare uno sbocco e tornare alla normalità». Le purghe in Turchia proseguono e in Vaticano l’inquietudine aumenta. Il presidente Erdogan anche oggi ha annunciato altre misure restrittive, come la temporanea sospensione della convenzione europea sui diritti umani,  il licenziamento di 6,500 impiegati del ministero dell’istruzione, e l’arresto di altri giornalisti. La Santa Sede  – reduce da una brutta crisi diplomatica con Ankara sul genocidio armeno -  esprime il proprio biasimo con una certa cautela, in assenza di una condanna papale. Domenica scorsa all’Angelus Papa Francesco aveva pregato per le vittime di Nizza, evitando però ogni riferimento ai civili morti in Turchia. Il cardinale Parolin stamattina a margine di una cerimonia in Vaticano ha risposto ad alcune domande: «Questi sviluppi non sono positivi e sono fonte di preoccupazione per tutti. Ci aspettiamo che la situazione sia risolta con umanità, nel rispetto dei diritti». Il segretario di Stato ha poi ricordato che in tutto il mondo la violenza sta aumentando, così come le tensioni. Il quadro generale diventa più complicato. «Speriamo la saggezza e l'umanità prevalgano e aiutino le persone a cercare e a trovare le soluzioni giuste». Nei giorni scorsi anche il Vicario apostolico dell'Anatolia si era soffermato sui giorni del golpe facendo presente che in Turchia c’è una situazione in evoluzione con alcune zone tranquille e altre, invece, più interessate ai fermenti.
 
 
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