Vaticano, dopo 70 anni tribunale croato riabilita il cardinale Stepinac accusato dai comunisti di Tito avere collaborato col nazismo

Vaticano, dopo 70 anni tribunale croato riabilita il cardinale Stepinac accusato dai comunisti di Tito avere collaborato col nazismo
di Franca Giansoldati
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Venerdì 22 Luglio 2016, 17:35 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 18:18
Città del Vaticano - Quando si dice che prima o poi la verità viene a galla. Un tribunale croato ha annullato proprio oggi, a distanza di 70 anni, la sentenza di condanna a 16 anni di carcere emessa nel lontano 1946 dal regime comunista di Belgrado contro l'allora arcivescovo di Zagabria, Alojzije Stepinanc. L'arcivescovo era accusato di di aver collabroato con il regime filofascista degli ustascia croati, di Ante Pavelic, durante la seconda guerra mondiale. Fu additato come una specie di Pilato colpevole di non aver alzato un dito per salvare nessuno. Morì in carcere dopo diversi anni di prigionia, anche se alcuni hanno ipotizzato sia stato avvelenato. 

Nel 1998 Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato, riconoscendo che egli morì da martire per avere difeso la sua fede e per aver difeso i cattolici dal diritto di professare la propria fede. Nella biografia che fu approvata dalla Congregazione dei Santi emersero diversi documenti inediti che provarono la sua attività dietro le quinte per salvare ebrei, ortodossi, zingari dallo sterminio. Per potere salvare il numero più alto possibile diede ordine ai suoi preti di battezzarli in blocco. Tutti gli esperti sono concordi nel ritenere che il processo del 1946 fu una farsa, montato ad arte e usato per scopi politici, soprattutto per smantellare la Chiesa cattolica. Ancora nel 1992 il Parlamento croato votò una risoluzione di riabilitazione dell'alto prelato, proclamato cardinale nel 1952, nei giorni della sua prigionia.

Stepinac da anni resta al centro di dissidi e dispute tra la chiesa cattolica croata e quella ortodossa serba. In Serbia la sua figura viene criticata per la sua vicinanza al regime degli ustascia, rendendosi indirettamen colpevole di atroci persecuzioni e uccisioni di serbi ed ebrei o delle forzate conversioni di migliaia di ortodossi.
In Vaticano la causa per la canonizzazione è praticamente conclusa, anche se Papa Francesco, prima di procedere a proclamarlo santo, vuole aspettare le conclusioni di una commissione mista tra cattolici-ortodossi incaricata di visionare il materiale storico a disposizione. Secondo gli analisti croati la commissione, che non ha nessuna autorità a esprimersi in merito alla santità di Stepinac, è stata voluta da papa Francesco come gesto di buona volontà e dialogo ecumenico tra cattolici e ortodossi.
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