Roma, Papa Francesco apre la Porta Santa all'Ostello Caritas di Termini

Roma, Papa Francesco apre la Porta Santa all'Ostello Caritas di Termini
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Venerdì 18 Dicembre 2015, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 18:03

Tra le tante Porte Sante aperte in tutto il mondo in questo Giubileo della Misericordia, ora c'è anche la «Porta Santa della Carità», la terza aperta personalmente da papa Francesco dopo quella a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, e nella Basilica di San Pietro. Il rito, sobrio ma per questo ancora più intenso, è stato presieduto dal Pontefice durante la visita all'Ostello della Caritas diocesana «Don Luigi di Liegro», in Via Marsala a Roma, accanto alla Stazione Termini. 
 



Nei locali recentemente ristrutturati, uno dei tanti «luoghi di disagio e di emarginazione» della città, dove da 25 anni trovano ospitalità i poveri e i senza fissa dimora, il Papa ha voluto compiere il primo di una serie di «segni» con cui - un venerdì al mese per tutta la durata dell'Anno Santo - testimonierà vicinanza ai bisognosi, dando espressione concreta alle opere di misericordia corporale e spirituale raccomandate dalla Chiesa. Ad attendere il Papa, giunto poco dopo le 16.00, c'erano sul piazzale antistante circa 500 tra volontari e animatori della Caritas, e all'interno della mensa, dove ha celebrato la messa, esclusivamente gli ospiti della struttura di accoglienza, circa 200, accompagnati da alcuni operatori. «È questa la porta del Signore», ha detto il Papa nel rito di apertura sullo spazio antistante: «Apritemi le porte della giustizia», quindi «Per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa Signore», ha aggiunto prima di spingere la porta, varcare la soglia sovrastata dal mosaico con l'icona del Giubileo ed entrare all'interno del refettorio per la celebrazione della messa. «Se tu vuoi trovare Dio, cercalo nell'umiltà, cercalo nella povertà, cercalo dove lui è nascosto: nei bisognosi, nei più bisognosi, nei malati, negli affamati, nei carcerati», ha detto Bergoglio nell'omelia. «E Gesù - ha proseguito - quando ci predica la vita, ci dice come sarà il giudizio nostro. Non dirà, 'mah tu vieni con me perchè avete fatto tante belle offerte alla Chiesa, se tu sei un benefattore della Chiesa vieni al cielò. No, l'entrata al cielo non si paga con i soldi. Non dirà 'tu sei molto importante, hai studiato tanto e hai avuto onorificenze, vieni al cielò. No, le onorificenze non aprono la porta del cielo». «Cosa ci dirà Gesù per aprirci la porta del cielo? - ha quindi chiesto Francesco - 'Ero affamato e mi hai dato da mangiare, ero senzatetto e mi hai dato una casa, ero ammalato e sei venuto a trovarmi, ero in carcere e sei venuto a trovarmì. Gesù è nell'umiltà». «Oggi, nell'aprire questa Porta Santa - ha detto ancora -, io vorrei che lo Spirito Santo aprisse il cuore di tutti i romani, facesse vedere loro qual è la strada della salvezza. Non c'è lusso, non c'è la strada delle grandi ricchezze, non c'è la strada del potere: è la strada dell'umiltà. I più poveri, gli ammalati, i carcerati». Gli «scartati dalla società», li ha definiti Francesco, che ha aggiunto: «Questa porta che è la porta della carità, la porta dove sono assistiti tanti, tanti scartati, ci faccia capire che anche sarebbe bello che ognuno di noi, ognuno dei romani, ognuno di tutti i romani si sentisse scartato, e sentisse il bisogno dell'aiuto di Dio». Nell'abbraccio affettuoso con i poveri presenti alla liturgia, al Papa - sempre con al fianco monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana - è stato intonato anche un corale «Tanti auguri a te», all'indomani del suo 79mo compleanno, giorno in cui, tra l'altro, ha promulgato il decreto per la canonizzazione della beata Teresa di Calcutta, grande apostola della carità del nostro tempo. L'Ostello «Don Luigi di Liegro» e la mensa «San Giovanni Paolo II» sono due strutture di accoglienza per senza dimora: il primo ospita 195 persone ogni notte; alla mensa accedono 500 persone per il pasto serale. I due centri sono stati inaugurati lo scorso 10 dicembre dal cardinale vicario Agostino Vallini dopo essere stati chiusi nel 2011 a seguito di un'imponente opera di riqualificazione e ampliamento. Sono strutture che la Caritas gestisce dal 1987 in convenzione con il Comune di Roma in immobili messi a disposizione dalle Ferrovie dello Stato.

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