Parigi, Papa Francesco: «È un pezzo di terza guerra mondiale»

Parigi, Papa Francesco: «È un pezzo di terza guerra mondiale»
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Sabato 21 Novembre 2015, 12:40 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 12:50
«Questo è un pezzo di una terza guerra mondiale, non ci sono giustificazioni per queste cose. Questa non può essere nè una giustificazione religiosa nè umana. Questo non è umano. Per questo sono vicino a tutta la Francia a cui voglio tanto bene». Lo ha detto in una telefonata Papa Francesco a Tv2000 trasmessa oggi durante uno speciale a cura del Tg2000 sui recenti attentati terroristici di Parigi.



In un telegramma all'arcivescovo di Parigi, Ving-Trois, il Papa «ancora una volta condanna con forza la violenza, che non può risolvere niente, e chiede a Dio di ispirare pensieri di pace e solidarietà» e invoca «Dio Padre di misericordia» per le vittime e per confortarne i parenti.



Il pontefice «si associa alla sofferenza delle famiglie provate da questo dramma, così come al dolore del popolo francese» per gli «orribili attacchi terroristici avvenuti a Parigi e nello Stadio di Francia».



«Quando il Papa Francesco parla della terza guerra mondiale a pezzi - ha detto padre Federico Lombardi a Radiovaticana - è necessario il messaggio della misericordia per renderci capaci di riconciliazione, di costruire ponti nonostante tutto, di avere il coraggio dell'amore. Bisogna essere prudenti e non irresponsabili, prendere le precauzioni che siano ragionevoli. Ma dobbiamo continuare a vivere costruendo pace e fiducia reciproca. Perciò direi che il Giubileo della misericordia si manifesta ancora più necessario».



«Non è proprio tempo - rimarca padre Lombardi - di rinunciare al Giubileo o di averne paura. Ne abbiamo più bisogno che mai. Dobbiamo viverlo con saggezza, ma anche con coraggio e con slancio spirituale, continuando a guardare in avanti con speranza nonostante gli attacchi dell'odio. Papa Francesco ci guida e ci invita ad avere fiducia nello Spirito del Signore che ci accompagna. In questi giorni tristi per l'imperversare di una violenza omicida folle e orribile, molti si domandano come reagire. Alcuni si fanno già la domanda su come vivere l'attesa del Giubileo. Attenzione! Questi omicidi posseduti da un odio insensato si chiamano terroristi proprio perchè vogliono diffondere il terrore. Se noi ci lasciamo spaventare, hanno già raggiunto un loro primo obiettivo. È una ragione di più per resistere con decisione e con coraggio alla tentazione della paura».



«Naturalmente - commenta ancora il portavoce del Papa - Un messaggio di misericordia, cioè di amore di Dio che ha come conseguenza anche l'amore reciproco e la riconciliazione. È esattamente la risposta che bisogna dare in tempi di tentazione di sfiducia». «Giovanni Paolo II - ricorda padre Lombardi - diceva che il messaggio della misericordia era stato la grande risposta di Dio e dei credenti nel tempo oscuro e orribile della seconda guerra mondiale, dei massacri operati dai totalitarismi, della diffusione dell'odio fra i popoli e le persone».
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