Il Papa ai cattolici Usa: accogliete senza riserve profughi e immigrati

Il Papa ai cattolici Usa: accogliete senza riserve profughi e immigrati
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 23 Settembre 2015, 18:50 - Ultimo aggiornamento: 19:05
“Vi prego accoglieteli senza paura”. Ai cattolici americani Papa Bergoglio implora di aprire le porte agli immigrati e ai profughi che entrano negli Usa, senza alcuna riserva, offrendo loro “tutto il calore umano possibile”. Un concetto che è stato ripetuto in ognuno dei diversi momenti della giornata, prima alla Casa Bianca, poi durante l’incontro con i vescovi e poi ancora nel corso della canonizzazione del beato Junipero, un frate francescano vissuto nel XVIII secolo che ha cercato di difendere la dignità della comunità nativa, proteggendola dagli abusi. “Abusi – ha aggiunto il Papa- che oggi continuano a procurarci dispiacere, specialmente per il dolore che provocano nella vita di tante persone”. Alla comunità cattolica sono naturalmente andati i ringraziamenti per gli sforzi finora fatti nelle parrocchie per dare un tetto ai latinos che arrivano clandestinamente, varcando il confine con il Messico o approdando via mare. “Ora avete questa ondata lunga di immigrazione latina che investe tante delle vostre diocesi”. Il Papa conosce da vicino le difficoltà che l’accoglienza comporta, tuttavia invita a vedere i lati positivi, le energie di cui sono portatori, le risorse da condividere. “Sono certo che ancora una volta questa gente arricchirà l’America e la sua Chiesa”.



La scelta di canonizzare Junípero Serra (1713-1784) venerato da milioni di ispanici e considerato l’evangelizzatore della California, non è casuale. E’ un simbolo dell’evangelizzazione delle minoranze, anche se la sua figura presenta aspetti controversi. Numerosi nativi, infatti, contestano la sua opera perché dicono sia stata portata avanti con metodi coercitivi e ben poco cristiani. I francescani smentiscono e fanno sapere che la grandezza di questo religioso non consisteva nel numero di missioni fondate in California, né nel numero dei chilometri fatti a dorso di un mulo, ma nello spirito che lo muoveva. Nei suoi scritti emergono pietà, umanità, fede, amore per il prossimo, compassione, spirito di sacrificio.

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