Papa, la sua squadra di cricket pronta al match con anglicani e musulmani

Papa, la sua squadra di cricket pronta al match con anglicani e musulmani
di Franca Giansoldati
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Martedì 31 Maggio 2016, 17:35 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 19:44
CITTA' DEL VATICANO - Non saranno forse come il campione indiano Sachin Tendulkar, considerato il più forte giocatore di cricket della storia, una specie di leggenda vivente, tuttavia i giocatori della squadra di cricket del Vaticano – il St.Peter’s cricket Club – si daranno certamente da fare per difendere la chiavi decussate sulla maglia. Più che vincere il match, i seminaristi che fanno parte della squadra, cercheranno di fare vincere lo spirito ecumenico dello sport. Il Vaticano si prepara così a scendere in campo (allenandosi duramente a Capannelle) e prendere parte alla seconda edizione del campionato inglese Luce della fede, una gara tra squadre religiose. In campo ci sono gli anglicani, i musulmani, i cattolici. Papa Francesco è entusiasta di questa iniziativa pensata proprio per fare dello sport il veicolo principale del dialogo, della costruzione di ponti. Un pensiero e una visione che il Papa condivide con il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon. Lo sport, ama ripetere, è uno strumento potente per comunicare ai giovani sani valori come il rispetto delle regole, la lealtà, la solidarietà verso i compagni di squadra, la generosità, la dedizione, la disciplina. La prima partita di quest’anno si terrà il 13 settembre nel Kent, in Inghilterra: da una parte ci sarà il St Peters’ e dall’altra la squadra degli anglicani (che ha vinto il campionato l’anno scorso). Il calendario presentato oggi dal Pontificio Consiglio per la Cultura prevede il giro di ritorno a Edgbaston, a Birmingham con il Mount Cricket Club formato da giocatori musulmani. Fede e gioco si incrociano per lanciare un messaggio di pace.

Il cricket non è certo uno sport popolare in Italia, per tanti resta uno sport dalle regole complicate, con partite che possono protrarsi dei giorni, tuttavia è lo sport nazionale di tutti i Paesi legati al Commonwealth britannico e alle ex colonie: India, Pakistan, Bangladesh, Australia, Nuova Zelanda. Monsignor Melchor Sanchez, segretario del Pontificio Consiglio per la Cultura, ha spiegato che la valenza interculturale e interreligiosa di momenti come questi è fuori discussione, dal momento che da molti anni sullo stesso campo si trovano giocatori cristiani, musulmani, sikh, buddisti. Uno spaccato della società di oggi, multirazziale e multireligiosa.

 
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