Papa Francesco nella bufera per avere offeso le vittime della pedofilia

Papa Francesco nella bufera per avere offeso le vittime della pedofilia
di Franca Giansoldati
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Domenica 21 Gennaio 2018, 16:36 - Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 20:02

Lima – Bufera sul Papa per la pedofilia. Se in Perù alcuni politici chiedono al Papa di contribuire a fare estradare un pedofilo – Luis Figari – che ora vive protetto in un convento italiano, e se in Cile le vittime di un altro orco, Karadima criticano il Papa per continuare a difendere «incomprensibilmente» il vescovo (Juan Barros) che lo ha coperto, dagli Stati Uniti si alza la voce del cardinale, Sean O'Malley che se la prende addirittura con Bergoglio per avere accusato di calunnie le vittime. «È comprensibile che le dichiarazioni di Papa Francesco siano state fonte di grande dolore per i sopravvissuti agli abusi sessuali da parte del clero», ha detto il porporato in una nota pubblicata sul sito dell’arcidiocesi di Boston. Due giorni fa, incalzato da alcuni giornalisti cileni che chiedevano conto ddel vescovo di Osorno, Bergoglio rispondeva seccato: «Il giorno che avremo una prova contro il vescovo Barros, parlerò. Non c’è una sola prova d’accusa. Le altre sono tutte calunnie, chiaro?».  

Parole, secondo O’Malley, «che trasmettono il messaggio che se non puoi provare le tue affermazioni, allora non sarai creduto» e che suonano come «un abbandono» di «coloro che hanno subito violazioni riprovevoli della loro dignità umana, relegando i sopravvissuti ad un esilio screditato». Il cardinale, tuttavia, nella medesima nota precisa: «Non essendo stato coinvolto personalmente nei casi oggetto dell'intervista, non posso sapere perché il Santo Padre ha scelto le parole particolari che ha usato in quel momento. Quello che so, comunque, è che Papa Francesco riconosce pienamente gli eclatanti fallimenti della Chiesa e del clero che ha abusato dei bambini e l'impatto devastante che questi crimini hanno avuto sui sopravvissuti e sui loro cari». 

O'Malley era stato nominato da Bergoglio a capo della Commissione per la Tutela delle vittime degli abusi, un organismo che è stato fatto scadere a metà dicembre e da allora mai rinnovato. Non solo. In questi anni di lavoro due membri della commissione, Marie Collins e Peter Sanders, entrambi ex vittime di orchi, sono stati costretti a dimettersi per divergenze di vedute con la curia vaticana. Al centro del contenzioso il progetto per la costituzione di un tribunale interno incaricato di valutare il comportamento dei vescovi omertosi e procedere, nel caso, alle sanzioni. L'idea di questo tribunale poco dopo l'annuncio era stata messa in soffitta e da allora dimenticata. 

 

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