Rispondendo ad una domanda sul come approcciarsi al difficile mondo dei senza fissa dimora, Papa Bergoglio ha affermato: "In Vaticano è famosa la storia di una persona senza dimora, di origine polacca, che generalmente sostava in piazza Risorgimento a Roma. Un uomo schivo, non parlava con nessuno, neppure con i volontari della Caritas che la sera gli portavano un pasto caldo. Solo dopo lungo tempo riuscirono a farsi raccontare la sua storia: ’Sono un prete, conosco bene il vostro Papa, abbiamo studiato insieme in seminario’. La voce - ha proseguito Francesco nel suo racconto - arrivò a San Giovanni Paolo II che sentito il suo nome, confermò di essere stato con lui in seminario. Così volle incontrarlo. Si abbracciarono dopo quarant’anni, e alla fine di un’udienza il Papa gli chiese di essere confessato dal sacerdote che era stato suo compagno. ’Ora però tocca a te’, gli disse il Papa. E il compagno di seminario divenne il confessore del
Papa".
"Grazie al gesto di un volontario, - è stata la morale della storia tratta da Papa Francesco - di un pasto caldo, a qualche parola di conforto, a uno sguardo di bontà questa persona ha potuto risollevarsi e intraprendere una vita normale che lo ha portato a diventare cappellano di un ospedale. Il Papa l’aveva aiutato, certo questo è un miracolo ma - ha concluso - è anche un esempio per dire che le persone senza dimora hanno una grande
dignità".
© RIPRODUZIONE RISERVATA