Il Papa commissaria la sanità della Chiesa

Il Papa commissaria la sanità della Chiesa
di Franca Giansoldati
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Domenica 13 Dicembre 2015, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 19:08
CITTÀ DEL VATICANO Papa Bergoglio ha commissariato la sanità cattolica. La più grande operazione «Mani Pulite» che sia mai stata tentata da un pontefice non rallenta. Tassello dopo tassello. Avanti tutta. Stavolta, con una mossa a sorpresa, l'intervento papale riguarda il settore più esposto, praticamente un ginepraio, un arcipelago composto da centinaia di strutture di «proprietà della Chiesa», che vanno dal Bambin Gesù agli ospedali degli ordini religiosi. Una ragnatela di realtà diverse, con differenti dimensioni che, ahimè, in passato, non hanno sempre brillato per trasparenza, rigore, onestà. A volte sono risultate gestite in modo corretto e attinente al carisma originario degli ordini religiosi, altre volte, invece, hanno originato scandali dolorosi e umilianti per l'immagine complessiva della Chiesa. 

L’ECO
L'eco delle difficoltà che ha investito, per esempio, l'Idi o il Gemelli, oppure la Casa Sollievo della Sofferenza, il più grande ospedale meridionale fondato da Padre Pio nel 1956, resta vivo nella memoria collettiva. Papa Bergoglio quando è stato eletto si è trovato subito a fare fronte alla disperazione dei dipendenti dell'Idi. Uno dei tanti casi. Ultimamente l’amarezza si è concentrata sui resoconti pubblicati dai giornali a proposito delle vicende del Bambin Gesù, una realtà d'eccellenza che è appena stata ripulita dai vecchi manager. Insomma, l'intenzione è di voltare pagina e ricominciare a pensare in un modo nuovo, sistemico e rispettoso della Dottrina Sociale della Chiesa. In diverse circostanze Bergoglio si è raccomandato di rigare dritto, anche perchè gli scandali finiscono per offuscare quello che di buono la sanità cattolica rappresenta sul territorio. Il danno che fanno amministratori corrotti o inadeguati, con bilanci impresentabili e illegali, è enorme, visto che poi tutto viene travolto dal fango. 

GEMELLI
Lo stesso Ratzinger aveva cercato di mettere mano (inutilmente) ai problemi della sanità cattolica, intervenendo sugli Ordini religiosi in difficoltà. In quel periodo si accavallavano i casi del San Raffaele, dell'Idi, dei Camilliani, dell'Istituto Toniolo (dal quale dipende il Gemelli). Un garbuglio di affari di difficile gestione anche perché dietro la regola dell'obbedienza si celavano intrighi e umane debolezze, con il risultato che la commistione dei bilanci generava un quadro opaco. Ratzinger cercò di mandare messaggi chiari, ma non fu ascoltato. A complicare il quadro, all’epoca, c'era un segretario di Stato che per primo accarezzava l'idea di costituire un mega polo sanitario comprensivo del Gemelli, della Casa di Sollievo della Sofferenza e del Bambin Gesù. L'arrivo di Papa Francesco ha cambiato le cose: con un rescritto - un documento normativo straordinario - ha fornito nuove regole, dando super poteri al Segretario di Stato, Parolin che avrà la possibilità «compiere ogni azione giuridica e finanziaria finalizzata al valido e corretto adempimento del compito».

Parolin agirà con 6 esperti nelle discipline sanitarie, immobiliari, gestionali, economico-amministrative, finanziarie. Egli potrà delegare «parte delle proprie funzioni a uno o più membri e sarà assistito da una Segreteri». La task force metterà mano alle crisi in atto riguardanti la sanità cattolica rilasciando «il consenso necessario, vincolante, per la concessione delle autorizzazioni in ordine alla dismissione o riorganizzazione delle attività e degli immobili relativi al settore sanitario». Insomma, tutto passerà al vaglio del Segretario di Stato, il quale avrà ampi poteri di intervento. Il rescritto papale descrive compiutamente gli obiettivi da raggiungere, compreso l'aiuto da fornire agli enti che non sono più in grado di portare avanti una corretta struttura sanitaria. 

La decisione di Papa Francesco è stata comunicata subito ai cardinali del C9, la commissione che sta riformando la curia. Nello stesso tempo, al di là del Tevere, è stato costituito un «un gruppo di lavoro per una riflessione prospettica sul futuro dell'economia della Santa Sede e sull'andamento e il controllo complessivo delle uscite e delle entrate». Praticamente un organismo simile alla Cosea, ma di nuovo conio, con consulenti interni e non più esterni (per impedire la fuga di notizie). L'annuncio è stato fatto dal cardinale Pell al quale è arrivata la piena solidarietà papale dopo gli attacchi subiti in questi giorni da Francesca Chaouqui, la lobbista arrestata per la fuga di documenti assieme a monsignor Balda (ancora in cella). Papa Francesco, intanto, guarda avanti e pensa al suo prossimo viaggio. Nella Basilica Vaticana ha annunciato che andrà in Messico, al santuario della Madonna di Guadalupe, il prossimo 13 febbraio.
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