In un incontro alla Camera Gaenswein ha poi paragonato lo scandalo della pedofilia all'11 settembre. «Nessuno (fino ad ora) ha attaccato la Chiesa di Cristo con aerei di linea pieni di passeggeri. La Basilica di San Pietro è in piedi e così anche le cattedrali in Francia, in Germania o in Italia e continuano a rappresentare l'emblema di molte città del mondo occidentale, da Firenze a Chartres, passando per Colonia e Monaco di Baviera. E tuttavia, le notizie provenienti dall'America che ultimamente ci hanno informato di quante anime sono state ferite irrimediabilmente e mortalmente da sacerdoti della Chiesa cattolica, ci trasmettono un messaggio ancor più terribile di quanto avrebbe potuto essere la notizia dell'improvviso crollo di tutte le chiese della Pennsylvania, insieme alla Basilica del Santuario Nazionale dell'Immacolata Concezione a Washington».
«Dicendo questo - ha proseguito - , ricordo come se fosse ieri quando il 16 aprile 2008, accompagnando Papa Benedetto XVI proprio in quel Santuario Nazionale della Chiesa cattolica negli Stati Uniti d'America, egli in modo toccante cercò di scuotere i vescovi convenuti da tutti gli Stati Uniti: parlava chino per la profonda vergogna causata dall'abuso sessuale dei minori da parte di sacerdotì e dell'enorme dolore che le comunità hanno sofferto».
«Ma - ha osservato Gaenswein - evidentemente invano, come vediamo oggi. Il lamento di Benedetto XVI non riuscì a contenere il male, e nemmeno le assicurazioni formali e gli impegni a parole di una grande parte della gerarchia>.
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