La scorsa settimana il Papa è stato costretto ad intervenire due volte: per togliere il berretto rosso all'ex cardinale di Washington, McCarrick - accusato di avere abusato di un minore quando era parroco a New York – e, successivamente sollevando dal governo della diocesi australiana l'arcivescovo Wilson già condannato da un tribunale (civile) per avere insabbiato i crimini di un pedofilo.
Nel frattempo in Cile si stanno addensando altre nubi - sempre più nere - sul cardinale Ricardo Ezzati, arcivescovo di Santiago. Dovrà presentarsi in tribunale, alla fine di agosto, come imputato per avere occultato casi di abusi nella Chiesa. Le accuse formulate dalla magistratura civile sembrano legate ai documenti trovati dagli inquirenti nel corso di una perquisizione alla sede vescovile di una diocesi vicina, sulla quale erano in corso indagini che hanno poi portato alla luce decine di casi mai denunciati alle autorità. Tutto da provare, naturalmente, ma intanto nella Chiesa si è aperto un terremoto che ha fatto affiorare, a livello politico, il problema collaterale dell'obbligo di denuncia a polizia e magistratura dei casi di violenze appresi anche attraverso la confessione. Il dibattito è spinoso e si è aperto tanto in Cile, quanto in altre parti del mondo. In Australia una legge statale del genere – che impone ai preti di rivelare il segreto della confessione - potrebbe essere varata al più presto. In India, nello Stato del Kerala, si sta facendo strada l'ipotesi di abolire il segreto sacramentale dopo che alcuni preti (ortodossi) avevano sfruttato la confessione di una donna per poi ricattarla sessualmente.
Di fatto l'elenco dei cardinali sospettati si è allungato e include anche l'australiano Pell, attualmente al centro di un processo in Australia, il cardinale francese Barbarin anch'egli accusato da un tribunale a Lione per non avere fatto abbastanza per proteggere un bambino scout. E ancora. Le ombre si allungano pure sul cardinale Angelo Sodano, su Stanislao Dziwisz visto che, alla fine degli anni Novanta, dopo le denunce arrivate in Vaticano dalle vittime, non potevano non conoscere i pesantissimi crimini di padre Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo, e pedofilo seriale, morto nel 2008. In Italia, invece, è aperto il caso del prete pedofilo di Ponticelli, a Napoli, sollevato dall'incarico dal cardinale Sepe ma spostato in una diocesi lombarda dove continuava a fare il parroco sotto falso nome, nonostante le accuse che erano giunge alla curia.
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