Il viaggio di Dickie inizia da Lione e ha come sottofondo una frase di Papa Francesco («non dobbiamo tollerare gli abusi sui minori. Dobbiamo difendere i minori. Dobbiamo punire severamente gli abusatori»). A Lione davanti alle telecamere la vittima di padre Prenant, Alexandre Ezez, un uomo di 44 anni, documenta non solo come avvenivano le violenze quando era un piccolo scout, ma di come la Chiesa lionese abbia cercato di tacitare le cose per non creare scandali, tanto che a distanza di tanti anni Alexandre, scoprendo che padre Prenant era ancora prete e continuava indisturbato ad avere contatti con i bambini, contattà il cardinale di Lione Barbarin per informarlo. Per avvertirlo. Scoprendo così che dal 1991 la diocesi di Lione sapeva tutto dell'inclinazione pedofila di Prenant. L'orco aveva abusato bambini già dal seminario. Più di 70 denunce in tutto. «Eppure la diocesi non si è fatta promotrice di una linea severa a tutela dei bambini», certifica una giornalista del quotidiano cattolico La Croix che a sua volta in passato aveva condotto una approfondita inchiesta. Morale: padre Prenant solo l'anno scorso è stato sospeso a divinis ma il cardinale Barbarin è ancora saldamente al suo posto.
Il filmato nella parte italiana mette in evidenza come sia ancora impossibile avere dei dati certi sui preti che finora sono stati ridotti allo stato laicale a causa di problemi con la pedofilia. Poi si parla del clamoroso caso di don Inzoli, il prete di Cl che solo recentemente è stato ridotto allo stato laicale. In prima istanza Papa Bergoglio era intervenuto per impedire che fosse ridotto allo stato laicale. Di fronte alle testimonianze ha poi detto ai suoi collaboratori di essere stato informato male. «Chi lo ha informato male?» si chiede l'autore del filmato che subito dopo aggiunge. «Cosa vuole fare Papa Bergoglio con la pedofilia?».
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