Paolo VI e Romero saranno santi, sabato il Papa firma per la canonizzazione

Paolo VI e Romero saranno santi, sabato il Papa firma per la canonizzazione
di Franca Giansoldati
2 Minuti di Lettura
Giovedì 3 Maggio 2018, 15:24 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 23:20
Città del Vaticano  - Paolo VI, il pontefice che chiuse il Concilio e il vescovo salvadoregno Oscar Romero, ucciso nel 1980 dagli squadroni della morte mentre celebrava la messa, diventano santi. Sabato mattina, alle ore 10, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico, Papa Francesco presiederà  un concistoro ordinario per  fare entrare queste due figure nell’olimpo della Chiesa. Assieme a loro papa Bergoglio firmerà i decreti di altri quattro religiosi, di cui due suore, tutti fondatori di istituti. Tra loro spicca la figura di Vincenzo Romano  (1752-1831) un prete di Torre del Greco, conosciuto a livello locale per essere protettore dei lavoratori, avendo lavorato con gli operai per ricostruire la città distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 15 giugno 1794.

La cerimonia di canonizzazione di Paolo VI e di Romero quasi certamente si terrà in autunno, in coincidenza con il sinodo dei giovani, un modo per sottolineare il legame stretto che vi era tra Montini e il vescovo che in Salvador si batteva per difendere i diritti umani durante il sanguinoso regime militare.

 Era stato proprio il Pontefice bresciano a scegliere Oscar Romero come vescovo della capitale salvadoregna nel 1977, dopo averlo nominato ausiliare nel 1970 e vescovo nel 1974, a testimonianza di un rapporto segnato da una consonanza di idee legate allo spirito del Vaticano II.  Papa Montini e Romero si incontrarono più volte. L’ultima fu  nel 1978, un mese e mezzo prima della morte del pontefice. «Paolo VI mi ha stretto la mano destra e l'ha trattenuta a lungo fra le sue due mani e pure io ho stretto con le mie due mani la mano del Papa” ha raccontato nel suo diario l'arcivescovo, ricordando le parole di incoraggiamento che gli rivolse Montini: "Comprendo il suo difficile lavoro. E' un lavoro che puo' essere incompreso e ha bisogno di molta pazienza e fortezza. So bene che non tutti la pensano come lei; e' difficile, nelle circostanze del suo paese, avere tale unanimita' di pensiero; ma vada avanti con coraggio, con pazienza, con forza, con speranza».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA