Francesco in Lettonia, il primato dell'economia non soffochi l'uomo

Francesco in Lettonia, il primato dell'economia non soffochi l'uomo
di Franca Giansoldati
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Lunedì 24 Settembre 2018, 09:55
Riga (Lettonia) – La seconda tappa nei Paesi Baltici di Papa Francesco è dedicata alla Lettonia, una nazione a maggioranza luterana dove i cattolici sono solo il 20 per cento della popolazione. Come la Lituania, anche la Lettonia è diventata indipendente dall'Unione Sovietica nel 1991, poi nel 2004 è entrata a far parte dell'Ue e della Nato e nel 2014 ha adottato l'euro come moneta nazionale. Francesco arriva a Riga di mattino presto su un volo dell'Air Baltic proveniente da Vilnius e nei suoi discorsi sceglie di concentrarsi sul tema dell'economia, una economia dal volto umano, che non deve soffocare l'uomo.

«Bambini, giovani e famiglie ci ricordano che la 'maternità' della Lettonia trova eco nella capacità di promuovere strategie che siano veramente efficaci e focalizzate sui volti concreti di queste famiglie, di questi anziani, bambini e giovani, più che sul primato dell'economia sopra la vita» ha detto Papa Francesco mettendo l'accento sull'aspetto materno che in un paese «si manifesta anche nella capacità di creare opportunità di lavoro, in modo che nessuno debba sradicarsi per costruire il proprio futuro. L'indice di sviluppo umano si misura anche dalla capacità di crescere e moltiplicarsi». Il riferimento va alle statistiche che indicano una natalità in calo e una diminuzione della popolazione per effetto dell'emigrazione, sia per motivi di lavoro che per ragioni di appartenenza (una buona fetta di russi dopo l'indipendenza lettone sono ritornati nella loro terra di origine).

«Lo sviluppo delle comunità non si attua e nemmeno si misura unicamente per la capacità di beni e risorse che si possiedono, ma per il desiderio che si ha di generare vita e creare futuro», ha aggiunto il pontefice riferendosi alla capacità di generare speranza nel domani. «Lavorare per la libertà significa impegnarsi in uno sviluppo integrale e integrante delle persone e della comunità. Se oggi si può fare festa è grazie a tanti che hanno aperto strade, porte, futuro, e vi hanno lasciato in eredità la stessa responsabilità: aprire futuro avendo di mira che tutto sia al servizio della vita, generi vita».

Infine un riferimento al ruolo delle radici cristiane. «Voi conoscete molto bene il prezzo della libertà che avete dovuto conquistare e riconquistare. Una libertà resa possibile grazie alle radici che vi costituiscono».

 
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