Papa Bergoglio e il mea culpa per i preti comunisti don Milani e Mazzolari: domani il viaggio-simbolo

Papa Bergoglio e il mea culpa per i preti comunisti don Milani e Mazzolari: domani il viaggio-simbolo
di Franca Giansoldati
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Lunedì 19 Giugno 2017, 17:12 - Ultimo aggiornamento: 19:04
CITTÀ DEL VATICANO - Simboli e prospettive del pontificato di Papa Francesco. Per esempio quel suo insistere tanto sui poveri. «Ci farà bene leggere e meditare gli scritti molto attuali di don Primo Mazzolari, sacerdote coraggioso. Ci ricorda che i poveri sono la vera ricchezza della Chiesa, che sono l'unica salvezza del mondo». Bergoglio alla vigilia del viaggio-emblema a Barbiana e a Bozzolo – i due paesini nei quali vissero don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani - ha scritto di suo pugno nella prefazione di un libro di inediti (“La parola ai poveri", a cura di Leonardo Sapienza, Edb edizioni, 169 pagine, 15 euro) dove si colloca la linea di demarcazione tra l'egoismo e il bene comune. I poveri intesi come forza motrice capace di «bussare al cuore» per «farci uscire da noi stessi con generosità».

Il viaggio che farà Bergoglio domani mattina a Barbiana e a Bozzolo, oltre a riabilitare due preti che negli anni cinquanta furono marchiati dalla Chiesa e della Dc di essere dei comunisti per il loro insistere nella difesa dei poveri, servirà a tracciare il sentiero per «quell'atteggiamento di misericordia» necessario a realizzare una Chiesa meno rigida, ingessata, e incline all'autoreferenzialità di quanto non sia ora. Simboli e prospettive nella visione di Francesco si inseriscono così nelle immagini in bianco e nero delle vicende della scuola di Barbiana e nelle prese di posizione di Mazzolari.

Il pellegrinaggio in provincia di Firenze e in provincia di Mantova è molto di più che una riabilitazione o una semplice richiesta di perdono per le tribolazioni che la Chiesa dell'epoca ha inflitto a due sacerdoti decisamente fuori dagli schemi, liberi di dissentire, di prendere le parti delle classi sociali più disagiate, anche se questo sarebbe costato loro l'emarginazione.

Ieri all'Angelus Francesco ha annunciato alla gente presente a San Pietro che martedì 20 giugno sarebbe andato a Bozzolo e Barbiana a rendere omaggio a Don Primo Mazzolari e Don Lorenzo Milani. «I due sacerdoti ci offrono un messaggio di cui oggi abbiamo tanto bisogno». Ciò di cui, secondo il Papa, il mondo abbisogna è un surplus di misericordia. La povertà declinata nelle sue sfaccettature secondo don Mazzolari altro non era che «un metro per distinguere la speranza divina da quella umana». Il programma della visita del Papa nelle due località inizierà alle 7 del mattino con il decollo di un elicottero militare dall'eliporto vaticano. Alle 9 Francesco atterrerà a Bozzolo, in provincia di Mantova, accolto dal vescovo e dal sindaco. Lì si recherà in preghiera sulla tomba di Mazzolari (1890-1959) e poi terrà un discorso commemorativo in chiesa. Alle 11 circa atterrerà a Barbiana, accolto dal cardinale di Firenze, Betori e dal sindaco di Vicchio. Prima visiterà nel cimitero la tomba di Milani (1923-1967), in occasione del 50esimo anniversario della sua morte, e poi in chiesa incontrerà gli ex alunni di don Lorenzo. Alle 13 è previsto il suo ritorno in Vaticano. 
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