«Spesso nella nostra società, si arrivano a scartare tanti i bambini perchè in fondo non servono. Come se quello che non produce debba essere messo da parte. Tante volte i piccoli non sono voluti. Allo stesso modo vengono scartati anche gli anziani».
«Da bambino - ha raccontato il Papa parlando a braccio alla messa - a scuola ci insegnavano la storia degli spartani. A me ha sempre colpito quello che ci diceva la maestra, che quando nasceva un bambino o una bambina con malformazioni, lo portavano alla cima del monte e lo buttavano perché non ci fossero questi piccoli. Noi bambini dicevamo: 'ma quanta crudeltà'. Oggi però noi facciamo lo stesso. Con più crudeltà, e sicuramente con più scienza. Quello che non serve, quello che non produce, va scartato: questa è la cultura dello scarto. I piccoli non sono voluti oggi. E per questo Gesù è lasciato da parte»
Mentre si trovava in visita al reparto oncologico i medici che lo accompagnavano hanno raccontato al Papa che in quel momento era in corso un espianto di organi da un diciottenne in morte cerebrale: il suo cuore, il fegato e le cornee andranno a salvare diverse persone grazie «alla generosità di una famiglia che ha accettato di donare gli organi del loro figliolo a chi ne ha bisogno».
«Con umiltà e speranza – gli hanno detto i sanitari - ci affidiamo a lei per rivolgere un messaggio a tutti gli uomini di buona volontà che ogni giorno donano i propri organi per restituire la vita ad un proprio simile».
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