«Sul Medio Oriente si è addensata, specialmente negli ultimi anni, una fitta coltre di tenebre: guerra, violenza e distruzione, occupazioni e forme di fondamentalismo, migrazioni forzate e abbandono, il tutto nel silenzio di tanti e con la complicità di molti. Il Medio Oriente è divenuto terra di gente che lascia la propria terra. E c’è il rischio che la presenza di nostri fratelli e sorelle nella fede sia cancellata, deturpando il volto stesso della regione, perché senza cristiani non sarebbe Medio Oriente».
Sul palco, sotto l'icona di Cristo, viene evocato a più riprese il dono della pace mentre alcuni giovani hanno consegnato ai patriarchi e ai vescovi presenti (copti, caldei, ortodossi, luterani, armeni), una ventina in tutto, una lampada accesa, simbolo di speranza. «Vogliamo dare voce a chi non ha voce, a chi può solo inghiottire lacrime, perché il Medio Oriente oggi piange, soffre e tace, mentre altri lo calpestano in cerca di potere e ricchezze». Ma sulle ragioni di tanto dolore meglio stare zitti.
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