Città del Vaticano Avrebbe voluto partire per il Sud Sudan, uno dei luoghi africani più funestati dalla carestia e da bande di miliziani, così come avrebbe desiderato recarsi anche nella Repubblica Democratica del Congo. Papa Bergoglio si è però dovuto arrendere davanti alle circostanze che hanno impedito l’organizzazione delle due visite. Troppo incerte le condizioni relative alla sicurezza, troppi i veti incrociati e, a malincuore, il Vaticano ha dovuto lasciare perdere in attesa di tempi migliori. Tuttavia il pensiero in questo periodo non è mancato per le popolazioni sudanesi e congolesi, provate da tanta violenza. Bergoglio ha indetto questo pomeriggio una speciale celebrazione a San Pietro per la pace. «Stasera con la preghiera, vogliamo gettare semi di pace nella terra del Sud Sudan e della Repubblica Democratica del Congo, e in ogni terra ferita dalla guerra». Ha ricordato poi di come sono naufragati i progetti di viaggio.
«Sappiamo però - ha detto Jorge Mario Bergoglio - che la preghiera è più importante, perché è più potente: la preghiera opera con la forza di Dio, al quale nulla è impossibile. Per questo ringrazio di cuore quanti hanno progettato questa veglia e si sono impegnati per realizzarla». Ha così pregato per abbattere i muri dell’odio e della inimicizia e perché si possano soccorrere «le donne vittime di violenza nelle zone di guerra e in ogni parte del mondo. E i bambini che soffrono a causa di conflitti a cui sono estranei, ma che rubano loro l’infanzia e a volte anche la vita».