Papa Francesco, monito ai banchieri: «La corruzione dilaga»

Papa Francesco, monito ai banchieri: «La corruzione dilaga»
di Franca Giansoldati
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Sabato 12 Settembre 2015, 13:56 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 09:35

Città del Vaticano - La corruzione dilaga, è una specie di virus, una sorta di malattia infiltrante. «In questo periodo l'aria della corruzione si infila dappertutto».

Bergoglio sferza i banchieri e il mondo dell'economia cooperativa: «Non voglio soldi da voi, ma preghiere». Davanti ai dirigenti e ai dipendenti della Banca di Credito Cooperativo ricevuti in udienza, il pontefice è tornato a parlare del valore dell'onestà, del bisogno di diffondere i Comandamenti, di come fare rispettare il principio della solidarietà.

Il punto è che occorre, ha detto, più «onestà in campo economico».

L'implicito richiamo alla lotta contro la corruzione è risuonato nell'Aula Paolo VI. Lotta alla corruzione significa fare capire che «il capitale non deve comandare sugli uomini. Al centro c'è sempre la persona, non il Dio denaro». Un concetto che il Papa ripete spesso e che appare in più punti delle sue due encicliche: «Serve un uso solidale e sociale del denaro, nello stile della vera cooperativa, dove Non comanda il capitale sugli uomini, ma gli uomini sul capitale».

«Dovete continuare - ha chiesto il Papa - ad essere un motore che sviluppa la parte più debole delle comunita’ locali e della società civile, pensando soprattutto ai giovani senza lavoro e puntando alla nascita di nuove imprese cooperative». Ai sette mila presenti ha poi chiesto un favore: «Vi prego di essere non solo onesti, questo e’ normale, ma di diffondere e radicare l’onesta’ in tutto l’ambiente».

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