LE PERSONALITÀ
I membri laici, tutti economisti, manager o docenti, sono il maltese Joseph Zahra, vice coordinatore del Consiglio e già presidente della Commissione referente voluta da Francesco sui dicasteri economici della Santa Sede, il francese Jean-Baptiste de Franssu, il canadese John Kyle, lo spagnolo Enrique Llano Cueto, il tedesco Joseph Messemer, l'italiano Francesco Vermiglio e George Yeo di Singapore. Il Consiglio resterà in carica per un quinquennio. «Si tratta di un passo chiave - spiega il portavoce vaticano padre Federico Lombardi - al fine di migliorare il coordinamento e la vigilanza sulle questioni economico-amministrative». Il riassetto di Bergoglio su tutta la struttura economica vaticana va avanti a passo spedito. Cessa di esistere il vecchio “consiglio dei 15”, composto solo da cardinali e vescovi, e nasce il nuovo organismo in cui forte è anche la presenza dei laici. «Le relazioni tra Consiglio e Segreteria per l'Economia - ha spiegato ancora Lombardi - saranno definite dagli statuti. In ogni caso il Consiglio sarà un organo avente una propria autorità di indirizzo, non un mero organo consultivo della Segreteria per l'Economia».
IL FUTURO DELLO IOR
Ora si dovrà vedere che tipo di riassetto avranno strutture come l'Apsa, lo Ior e lo stesso Governatorato, mentre dovrebbe sparire la Prefettura degli Affari Economici, i cui poteri di controllo sui conti di tutti gli enti vaticani passeranno all'ufficio del «revisore generale», la terza struttura istituita il 24 febbraio, per la quale però non c'è stata ancora alcuna nomina. Il favorito sarebbe il l’attuale nunzio a Washington Carlo Maria Viganò, 73 anni, trasferito negli Usa nell'ottobre 2011 dopo le sue denunce contro il malaffare e la corruzione negli appalti in Vaticano.
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