Olimpiadi 2024, Papa Francesco benedice la candidatura di Roma. Poi scherza: «Io non ci sarò eh?»

Olimpiadi 2024, Papa Francesco benedice la candidatura di Roma. Poi scherza: «Io non ci sarò eh?»
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Venerdì 19 Dicembre 2014, 18:03 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 00:10
«Auguri per la candidatura di Roma per i giochi olimpici 2024. Io non ci sarò eh?»: Papa Francesco, che fra 10 anni avrebbe 88 anni, benedice la candidatura di Roma 2024 incontrando al termine della messa degli sportivi a San Pietro gli atleti, fra i quali Carolina Kostner, e i dirigenti del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni).



«Padre Santo con doveroso senso di devozione, rinnovandole i più profondi ringraziamenti per il suo appassionato interesse nei confronti delle tematiche che vertono intorno al nostro movimento, con la certezza che lei sia il primo tifoso dello sport da intendere come modello di vita, le rivolgo un abbraccio ideale». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è rivolto a Bergoglio. «Non solo da parte di chi oggi ha la fortuna di partecipare a questa indimenticabile giornata - ha aggiunto il capo dello sport italiano - ma anche da parte di chi ogni giorno si impegna per promuovere il nostro messaggio lontano dalla luce dei riflettori, sul territorio, volontario per vocazione».



Malagò ha poi proseguito il suo intervento: «Affidiamo alle cure della fede ed alla guida dello spirito la nostra missione di crescita e di sviluppo affinchè il Coni che saluta un secolo di storia e tutto lo sport siano ancora e per sempre un esempio virtuoso capace di mettere in bacheca l'oro più importante: una nuova dimensione culturale che sappia aiutare il nostro Paese a costruire una società migliore».



«Roma ha avuto la benedizione per la candidatura e le altre no? Gli altri hanno altre cose, la Città del Vaticano è nella città di Roma», ha poi aggiunto Malagò.



«Una giornata fantastica, più di 10mila persone nella Basilica, la piazza strapiena, una partecipazione corale di tutto il nostro mondo, ma soprattutto un invito a farlo tutti gli anni», ha continuato Malagò, al termine della Messa degli Sportivi. «Mi sembra - ha proseguito - che le strade tra Chiesa e Sport si stanno avvicinando sempre di più e forse un giorno si sovrapporranno. Che poi si può intendere la Chiesa ma si può anche interpretare con altre fedi perché bisogna avere rispetto per tutti. Però qui si lavora sui valori, sulle linee guida, quello che cerchiamo di fare noi e anche oggi il Papa l'ha voluto sottolineare. È stato un qualcosa di eccezionale».



«Possiamo dirci fortunati»: con queste parole l'ex campione di pugilato Nino Benvenuti, oro a Roma '60, ha commentato le parole di incoraggiamento e gli auguri di Papa Francesco. «Quando mai un Papa ha fatto una cosa simile? - ha detto Benvenuti -. Questa è una cosa non da poco e sono auguri più che sinceri, si è visto da come lo ha detto. E poi si sa che lui è un appassionato di sport. Le parole di Francesco - ha concluso Benvenuti - sono portatrici di buone nuove per il movimento sportivo nazionale e lasciano ben sperare per la candidatura italiana».



«Uno sport accessibile a tutti, attento ai più deboli e alla fasce più precarie della società». È stata poi l'esortazione di papa Francesco. «Uno sport - ha detto ancora il pontefice - inclusivo delle persone con diverse disabilità, degli stranieri, di chi vive nelle periferie e ha bisogno di spazi di incontro, socialità, condivisione e gioco; uno sport non finalizzato all'utile, ma allo sviluppo della persona umana, con stile di gratuità».



Il Papa ha anche apprezzato i «principi-cardine della Carta Olimpica, che - ha ricordato - tra i suoi principali scopi pone la centralità della persona, lo sviluppo armonico dell'uomo, la difesa della dignità umana, e inoltre 'quello di contribuire alla costruzione di un mondo migliore, senza guerre e tensioni, educando i giovani attraverso lo sport praticato senza discriminazioni di alcun genere in uno spirito di amicizia, solidarietà e lealtà».